Il film si apre con il passato di Gollum. Il racconto inizia da una battuta di pesca da parte di due piccoli Hobbit: Sméagol e Déagol. All'amo di Déagol abbocca un pesce molto grande che trascina l’Hobbit in acqua. Il pesce riesce a scappare con l'esca ma lo sventurato pescatore è attratto da un bagliore sul fondo, che si rivela poi essere l'Unico Anello. Quando Déagol torna a riva con l'insolito frutto della sua pesca, Sméagol vede l'anello e ne desidera fortemente il possesso. Nasce cosi uno scontro che sfocia nella morte di Déagol. Divenuto il Portatore dell'Anello Sméagol è lentamente consumato e trasformato dal potere oscuro dell'oggetto e rintanatosi a vivere nelle profondità della terra, diviene in seguito Gollum.
Torniamo al presente: Gandalf, Théoden, Aragorn, Gimli e Legolas si recano a Isengard, trovandola distrutta dagli Ent e incontrano Merry e Pipino, i quali narrano loro il trionfo di Barbalbero su Saruman. I cinque eroi affrontano un forte duello verbale con Saruman che tenta, grazie alla sua voce ingannatrice, di tirare l'ultima stoccata nei confronti di re Théoden. il Re di Rohan, però, non si fa cogliere impreparato e risponde per le rime all'ennesima provocazione dello stregone. Grima, che finora aveva seguito in disparte la scena e subito l'ennesima umiliazione da parte del suo "padrone", in un impeto di orgoglio pugnala Saruman alle spalle, facendolo precipitare dalla torre. Subito dopo Pipino trova il palantír sotto l'acqua che ricopre Isengard e lo prende, ma Gandalf glielo toglie di mano mettendolo in guardia sulla sua pericolosità. I guerrieri tornano poi tutti insieme a Edoras per festeggiare la vittoria su Isengard. Ma la curiosità di Pipino non ha limiti e, mentre tutti dormono, cerca di dare un’occhiata nel palantír, attirando così su di sé il vigile occhio di Sauron. Fermato in extremis riferisce a Gandalf quanto ha visto nella sfera. Così da Rohan Gandalf e Pipino partono per Gondor.
Arrivato a Minas Tirith Gandalf cerca di convincere il sovrintendente Denethor a prepararsi per l'attacco di Sauron, ma questi, sconvolto dalla morte del figlio Boromir avvenuta alla fine de La Compagnia dell'Anello, ha perso ormai il lume della ragione. Nel frattempo Frodo e Sam, accompagnati da Gollum, continuano il loro pericoloso viaggio e arrivano al cospetto delle porte di Minas Morgul, dalle quali vedono uscire un grande esercito comandato dal Re Stregone di Angmar. Mentre salgono le ripide scale di roccia che portano a Cirith Ungol, Gollum fa credere a Frodo (sconvolto dalla fatica e debilitato dall'Anello) che Sam voglia impadronirsi del potente oggetto, il portatore dell'anello quindi dice a Sam di andarsene. A Edoras, nel frattempo, Aragorn è riuscito a convincere re Théoden ad accorrere in aiuto di Gondor. È quindi radunato un esercito di 6000 Rohirrim pronti a muovere verso Minas Tirith. Aragorn, accompagnato da Gimli e da Legolas, decide di prendere i Sentieri dei Morti, infestati da un antico popolo che avrebbe dovuto aiutare Isildur, e che non mantenendo la promessa troverà pace solo dopo aver aiutato l’erede di Isildur, cioè Aragorn.
Faramir, posto a difesa di Osgiliath, subisce un violento attacco da parte degli orchi che lo costringono a ritirarsi assieme ai suoi uomini. Tornato a Minas Tirith, è incolpato da suo padre Denethor della sconfitta e obbligato a un disperato e suicida tentativo di contrattacco. Riesce a salvarsi, ma è gravemente ferito e Denethor, ormai impazzito di dolore, quando vede l'esercito di Sauron in arrivo decide di suicidarsi insieme al figlio, e ordina ai servi di preparare un rogo. Frodo nel frattempo entra a Cirith Ungol dove, tradito da Gollum, è assalito e colpito da Shelob, un immenso ragno discendente da Ungoliant. Rientra però in azione Sam, che accortosi del tradimento di Gollum, torna indietro ad aiutare l'amico e sconfigge Shelob ma è costretto a prendere l'Anello e Pungolo da Frodo, apparentemente morto.
La difesa di Minas Tirith è organizzata da Gandalf, ma la superiorità numerica degli orchi è schiacciante e il cancello della città è abbattuto consentendo agli invasori di dilagare all'interno. Gandalf, avvertito da Pipino, raggiunge Faramir sulla sommità della cittadella, nel luogo dove riposano i re di Gondor, per salvarlo dalla pazzia di suo padre Denethor che vuole essere cremato assieme a lui. Lo stregone riesce a salvare Faramir ma a seguito della colluttazione che ne nasce Denethor prende fuoco e si getta in preda alle fiamme dalla rupe che sovrasta la città. Intanto gli orchi avanzano all'interno di Minas Tirith, ma all'alba giungono sul campo i cavalieri di Rohan, che con una carica travolgente sbaragliano le file del nemico. A questo punto però Sauron fa entrare in scena gli olifanti, che creano disordine e scompiglio tra i difensori. L'arrivo di Aragorn, fiancheggiato da Legolas e da Gimli e dall’ esercito degli Spettri, ormai liberi dal loro debito, conclude la battaglia a favore di Gondor e Rohan. Théoden però rimane gravemente ferito nello scontro con il Re dei Nazgûl che Eowyn, poco prima della morte dello zio, riesce a uccidere. Dopo la sconfitta dell'esercito di Sauron, ora non resta che marciare verso Mordor.
Sauron tuttavia può contare ancora su decine di migliaia di orchi nella battaglia finale. Aragorn e Gandalf intanto hanno deciso di marciare con l'esercito verso il nero cancello, in modo da attirare su di loro l'attenzione dell'esercito di Sauron e distraendolo cosi da Frodo il quale può recarsi all'interno del Monte Fato per distruggere finalmente l'anello. Aragorn, dunque, a capo dell'esercito di Gondor, si presenta ai cancelli di Mordor per sfidare Sauron. Frodo intanto, in realtà ancora vivo dopo l'attacco di Shelob, è catturato dagli orchi, ma dopo essere stato salvato da Sam recupera l'anello e riprende il viaggio insieme al fedele amico. Arrivati alle pendici del Monte Fato, i due Hobbit si scontrano nuovamente con Gollum, e mentre Sam combatte, Frodo entra nella Voragine del Fato per gettare l'anello. Arrivato al momento cruciale, però cede alla sua corruzione e lo indossa, rivelando così tutto il piano a Sauron che spedisce immediatamente i Nazgûl contro di lui. Prima di loro arriva però Gollum che con un morso strappa il dito con l'Anello a Frodo e durante la colluttazione che segue, cade nella lava trascinando con sé l'Anello che così è finalmente distrutto; il potere di Sauron è spezzato e i suoi servi si arrendono.
Frodo e Sam sono portati via da Mordor dalle aquile (arrivate in soccorso degli uomini), per ordine di Gandalf, e raggiungono Minas Tirith, dove si tiene una grande cerimonia: l'incoronazione di Aragorn a re di Gondor e il suo matrimonio con Arwen, figlia di Elrond, dopodiché gli Hobbit tornano alla Contea. Dopo pochi anni Frodo, quale Portatore dell'Anello, decide di partire insieme a Bilbo e agli ultimi elfi rimasti verso Il reame immortale, chiudendo così un'era per la Terra di Mezzo. |