Copertina |
Attore |
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Roberto Benigni |
Pinocchio
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Nicoletta Braschi |
Blue Fairy
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Carlo Giuffrè |
Gepetto
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Kim Rossi Stuart |
Lucignolo
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Peppe Barra |
The Talking Cricket
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Mino Bellei |
Medoro
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Max Cavallari |
The Cat
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Bruno Arena |
The Fox
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Luis Molteni |
Omino di burro
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Alessandro Bergonzoni |
Ring Master
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Dettagli del film |
Genere |
Commedia; Fantastico; Ragazzi |
Regista |
Roberto Benigni |
Produttore |
Gianluigi Braschi; Nicoletta Braschi |
Autore |
Roberto Benigni; Vincenzo Cerami |
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Lingua |
Italiano |
Censura |
G |
Durata |
108 min. |
Nazione |
Italia |
Colori |
Colore |
Valutazione IMDB |
4.1 |
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Trama |
Eccolo, dopo mesi di attesa, il film più costoso della storia del cinema italiano, il tanto atteso "Pinocchio" di Benigni. Giustamente incensato per i suoi lavori precedenti, il regista toscano ha pensato di mettere le mani sulla favola di Collodi per ricreare quello che è un evento, prima ancora che un'opera cinematografica. Set blindatissimo, cast e tecnici costretti al più assoluto silenzio, marketing da kolossal commerciale americano con tanto di gadget e merchandise, "Pinocchio" non è altro che la favola di Collodi e nulla più. Bellissimo da vedere, con immagini letteralmente "da favola" e da illustrazione d'epoca ma inesorabilmente freddo dal punto di vista emotivo. Non c'è emozione in questo film. Non ci sono le risate a cui Benigni ci aveva abituati. C'è solo un regista e attore stranamente misurato che sembra intrappolato in un ruolo che interpreta in modo fin troppo conforme alla favola, concedendosi pochi attimi davvero personali. Volendolo riassumere in poche parole, si potrebbe definirlo come "il capriccio di un artista".
Dal punto di vista tecnico, il film è nella media: montaggio e regia assolvono discretamente ai loro compiti anche se puntano su soluzioni decisamente semplicistiche. Le scenografie, i costumi e più in generale l'allestimento scenico,sono invece, degne di nota, qualcosa di incredibilmente immaginifico e sognante, a tratti una vera opera d'arte rubata alle illustrazioni dell'800 un bravo a Danilo Donati veramente all'altezza del compito. Buoni anche gli effetti speciali che, tra l'altro, hanno permesso a Benigni di creare il Grillo Parlante ed una spettacolare balena, oltre al naso "sensibile alle bugie" del protagonista.
Per quanto riguarda lo stile narrativo, Benigni ha preferito usare un registro molto contenuto, con gag francamente infantili e situazioni che gli adulti in sala sopportano con un certo imbarazzo. La sceneggiatura, infatti, sembra essere troppo esile anche per una favola ed il risultato che scorre sullo schermo è un insieme di scene e situazioni collegate tra loro da un filo narrativo che in chiave cinematografica non funziona al meglio. L'impressione che si ha è quella di una serie di quadretti d'epoca belli da vedere ma piatti e privi di intensità emotiva..
Complici della scarsa performance emotiva sono anche alcuni attori: Nicoletta Braschi recita quasi per caso, I Fichi d'India passano nei fotogrammi come delle meteore che non lasciano neppure la scia e gli altri attori, tutti grandi nomi del teatro tra cui Corrado Pani e Carlo Giuffrè, appaiono sprecati e "forse" tagliati in sede di montaggio. Gli unici che sembrano distinguersi, anche perché baciati dalla fortuna di avere una parte più ampia rispetto ad altri, sono Kim Rossi Stuart (Lucignolo) e Peppe Barra (il Grillo Parlante). Tutto il resto sembra destinato all'oblio. Peccato che l'attore-autore toscano non abbia voluto osare di più, reinventando la favola con uno stile più personale e, perché no, provocatorio o di rottura. Così com'è, "Pinocchio" non è altro che una versione animata di un libro illustrato. Cos'altro si può dire? E' Pinocchio, tutto qui. " Purtroppo o per fortuna". |
Dettagli personali |
Visto |
No |
Indice |
1250 |
Stato della collezione |
In collezione |
Posizione |
T2-Attori |
Collegamenti |
IMDB
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Qualità |
89 |
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Dettagli del prodotto |
Formato |
DivX |
Regione |
Region 1 |
Nr di dischi/nastri |
1 |
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Note
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Orribile, una recitazione diletantesca ed imbarazzante. Errori madornali di regia (cambio totale di luce fra scene in interno e scene in esterna. Pinocchio dalla voce garrula è irritante e assolutamente atroce. La fata recita come un aspirapolvere. Sconvolta anche la trama della favola di Collodi. Benigni non ci poteva dare un prodotto peggiore.
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