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Spartacus-2004 (2004)
Copertina Attore
Goran Visnjic Spartacus
Alan Bates Antonius Agrippa
Angus Macfadyen Marcus Crassus
Rhona Mitra Varinia
Ian McNeice Lentulus Batiatus
James Frain David
Henry Simmons Draba
Ross Kemp Cinna
Ben Cross Titus Glabrus
Paul Kynman Crixus
Dettagli del film
Genere Azione; Drammatico; Storico
Regista Robert Dornhelm
Produttore Michele Greco; Ted Kurdyla
Autore Howard Fast; Robert Schenkkan
Lingua Italiano
Durata 174 min.
Nazione USA
Colori Colore
Valutazione IMDB 6.7
Trama
(Spartaco)

Montagne della Libia, ultimo secolo prima di Cristo.

Spartaco è uno schiavo trace impegnato nelle brutali miniere romane insieme a centinaia di altri schiavi, provenienti da buona parte del mondo romano. Un giorno, mentre tenta di soccorrere un compagno ferito, viene assalito da alcuni soldati della guarnigione che gli intimano di tornare al lavoro, ma lui risponde mordendo il piede a uno di essi. Volendo fare di lui un esempio, il capitano lo fa legare alle rocce sotto il sole cocente in attesa della morte.

Lentulo Batiato, il famoso e ricco proprietario di gladiatori della rinomata scuola di Capua, giunge sul posto per comprare i minatori fisicamente più prestanti, e si imbatte in Spartaco, rimanendo colpito dal carattere e dal fisico poderoso. Il mercante lo compera quindi insieme ad altri candidati. Giunto a Capua, Spartaco viene addestrato insieme ai compagni alle mortali arti del gladiatore ma viene preso di mira dal rozzo allenatore Marcello, informato da Batiato in persona del suo temperamento forte e ligio alla ribellione.

Un giorno i migliori allievi vengono degnati di una donna nella loro cella, e a Spartaco tocca Varinia, una bella schiava della lontana e remota isola di Britannia. Il trace, che non ha mai avuto una donna, se ne innamora, tuttavia rifiuta di giacere con lei, disobbedendo agli ordini.

Il tempo passa e Spartaco, privato di Varinia, si distingue dai compagni per le sue capacità e la sua forza di carattere, grazie a cui sopravvive ripetutamente alle mortali prove tipiche dell'addestramento. All'improvviso, alla scuola di gladiatori giungono Marco Licinio Crasso e il suo amico Glabro, insieme alle rispettive compagne. Costoro sono patrizi ricchi e potenti, tra i più autorevoli politici del Senato romano, e richiedono a Batiato un combattimento a morte tra due coppie di schiavi per festeggiare il matrimonio di Glabro e la sua nomina a capo della guarnigione di Roma, orchestrata dietro le quinte da Crasso, il quale ha corrotto i senatori in modo da ridurre il potere di Sempronio Gracco, l'anziano e obeso capo del Senato e del partito della plebe.

Nonostante le prime incertezze di Batiato, secondo cui un duello a morte violi la tradizione di Capua, Crasso offre ventimila sesterzi e ottiene due grandi coppie di gladiatori pronte a uccidersi: tra di essi vi è Spartaco, che viene fatto duellare contro Draba il Negro, che al termine del duello ha la meglio sul trace e, anziché uccidere il rivale sconfitto, tenta di togliere la vita agli illustri spettatori, finendo con l'essere trucidato dalle guardie romane.

Il giorno dopo, Spartaco scopre che Varinia è stata venduta a Crasso e che si trova già in viaggio per Roma. Dopo un litigio con Marcello, il gladiatore si ribella, trovando l'appoggio dei compagni, i quali distruggono la scuola e trucidano il presidio romano. Poco dopo, a Roma, il Senato dibatte allarmato sugli sviluppi della situazione: gli schiavi hanno saccheggiato il contado e raso al suolo molti ricchi poderi, tra i quali quelli di alcuni importanti senatori. Alcuni padri della patria propongono il richiamo di Pompeo dalle irrequiete regioni di frontiera ma Gracco, astuto ed esperto politico, sfrutta la situazione per colpire Crasso: propone che Glabro vada a rispondere all'emergenza con sei coorti e che il giovane Caio Giulio Cesare prenda il suo posto. Il Senato accetta di buon grado la nomina e Gracco canta vittoria.

Trasudante gioia, Glabro si incontra con Crasso e il grande generale si infuria grandemente, ma è cosciente di non poter rispondere a questa mossa e rifiuta il consiglio dell'amico di marciare su Roma con l'esercito, come ha invece fatto Silla. Lo prega quindi di lasciare Roma di notte, in silenzio, e di vincere a tutti i costi nel tentativo di rimettere a posto le cose in ambito politico.

Nel frattempo, Spartaco continua a fare proseliti, accogliendo tra le proprie schiere numerosi schiavi e disperati, sfruttati dal sistema oligarchico, e si ricongiunge con Varinia, sfuggita alle grinfie di Batiato. Stabilisce una base inattaccabile sul Vesuvio, dove predispone l'addestramento di una grande armata con cui contrastare le legioni romane e prende contatto con il potente Tigrane Levantino, comandante dei pirati cilici in lotta contro Roma. L'importante ospite, in cambio di cinquanta milioni di sesterzi, gli mette a disposizione l'intera flotta cilicia, fatta di cinquecento navi, in modo da poter permettere la fuga di Spartaco e i suoi al di la del mare Adriatico, dove saranno salvi.

Glabro e le sue coorti raggiungono il Vesuvio ma Spartaco, informato da Tigrane, lo coglie di sorpresa in piena notte, avvalendosi della mancanza del vallo e dello steccato, che espone l'accampamento a mille pericoli. Dopo aver dato alle fiamme la base militare, il trace incontra Glabro, che si fingeva morto, e lo rimanda a Roma a parlare al Senato e perché informi il governo che, se incontrastato, si limiterà a lasciare l'Italia senza spargimento di sangue.

Tornato a Roma, Glabro viene rimosso dalla nomina da Crasso in persona, umiliato per la disfatta dell'amico e alleato, e condannato ad una morte lenta. Inoltre, il ricco e potente patrizio annuncia le dimissioni da generale della Repubblica, e abbandona la politica per ritirarsi a vita privata. Gracco ne approfitta per fare di Cesare il comandante permanente della guarnigione, per recuperare il vuoto politico lasciato da Crasso.

Frattanto, Spartaco e i suoi raggiungono Metaponto: dalle pendici del Vesuvio fino a quel luogo hanno razziato i territori fino all'ultimo tesoro, sgominato le truppe romane e accolto tra le proprie schiere gli schiavi e i disperati sociali schiacciati dall'avidità di Roma. La notizia sconvolge il Senato e l'aristocrazia romana, tanto che Crasso riemerge dal suo isolamento e fa pressione su Gracco: vuole la nomina a Console della Repubblica e il comando su otto legioni da mandare contro il ribelle. Il paffuto senatore rifiuta, sdegnato, e poco più tardi confessa a Cesare, suo pupillo, di aver interceduto per Spartaco presso l'aristocrazia e i pirati cilici, garantendo la sua fuga dall'Italia tramite il mare. Il giovane capo della guarnigione pare sdegnato all'idea che un uomo rispettabile come un senatore possa frequentare i pirati, ma Gracco è chiaro: se Crasso vincerà Spartaco, avrà i pieni poteri sulla Repubblica, facendola una sua esclusiva signoria. L'accordo con i banditi è solo una strategia per tenere a freno le ambizioni di Crasso.

Spartaco giunge a Brindisi con i cinquanta milioni di sesterzi da consegnare a Tigrane Levantino, il quale però raggiunge l'accampamento sostenendo che Crasso ha pagato di più i pirati per stare lontani dall'Italia. Frattanto, Pompeo e Lucullo stanno raggiungendo Brindisi: il primo dal porto di Reggio Calabria e il secondo, con la flotta, del mare Adriatico. Spartaco intuisce così i piani di Crasso, che lo costringe a marciare su Roma, dove potranno combattere la battaglia finale.

Il trace parla ai suoi amici e compagni, annunciando che la battaglia finale è vicina, e che lui stesso non sa come andrà a finire. Frattanto, a Roma, Crasso è fiero della sua nomina a Console e a generale supremo delle armate italiche e si unisce ai suoi ufficiali. Il giorno stesso incontra Batiato, l'allenatore di Capua caduto in disgrazia, e gli propone un patto: se l'aiuterà a identificare Spartaco, lui sarà l'agente della vendita degli schiavi che sopravviveranno alla battaglia.

Il giorno dopo, la battaglia tra romani e schiavi infuria. Si contano forti perdite in entrambi gli schieramenti ma al tramonto Crasso è il vincitore. Tuttavia, non riesce a identificare Spartaco e Batiato tenta la fuga. Uno degli ufficiali romani parla agli schiavi sopravvissuti e ora prigionieri: se identificheranno il corpo o la persona viva di Spartaco saranno risparmiati e torneranno a fare gli schiavi. Spartaco tenta quindi di consegnarsi ma tutti i suoi compagni fanno lo stesso, dicendo di essere il vero Spartaco.

Infuriato, Crasso ordina di crocifiggere tutti gli schiavi lungo la Via Appia, la strada che collega Roma a Capua, e appena ritrova Batiato, lo fa frustare e poi lo caccia via. Tuttavia, a sorpresa, ritrova Varinia con il figlio di Spartaco, appena nato, e decide di portarla a casa sua come trofeo speciale di guerra.

Tornato a Roma, il generale impone la legge marziale e severe restrizioni costituzionali, in nome della salvaguardia della sicurezza e dell'ordine. Redige le liste di dissidenti e nemici dello Stato e avvia gli arresti, riempiendo in una sola notte le famigerate e squallide prigioni politiche. In un incontro segreto con Gracco, lo informa che il suo nome è il primo nella lista ma intende esiliarlo nel Piceno, dove gli ha predisposto una fattoria, e lo richiamerà di tanto in tanto per aiutarlo a controllare i personaggi più influenti della città perché collaborino nell'affermazione del nuovo ordine.

Batiato e Gracco si incontrano e decidono di vendicarsi di Crasso: in giro per Roma si parla dell'amore che il generale prova per Varinia, e in cambio di due milioni di sesterzi, l'ex allenatore accetta di rapire Varinia e di mandarla dove Gracco vorrà.

Crasso, supportato dal giovane Cesare, di cui è divenuto amico, dirige l'importazione a Roma dei pochi schiavi rimasti ancora da crocifiggere e tra loro riconosce Spartaco e Antonino, un tempo suo schiavo personale. Infuriato per essere stato respinto da Varinia, comanda un duello a morte tra i due schiavi, annunciando che il superstite sarà crocifisso. Spartaco e Antonino si affrontano ferocemente perché ciascuno vuole uccidere l'altro per risparmiargli l'agonia della croce ma alla fine vince il trace.

Poco prima dell'alba, Batiato raggiunge la casa di Gracco, che ha predisposto l'atto di liberazione per Varinia e il bambino, e ordina di partire per l'Aquitania, dove saranno protetti dal governatore locale, uno dei suoi molti cugini. Subito dopo la loro partenza, Gracco si uccide, pugnalandosi allo stomaco, non volendo sottostare agli odiosi capricci di Crasso, appena asceso al potere.

Varinia e Batiato lasciano Roma, ma alle porte della città, insieme agli altri schiavi appesi alle croci, riconoscono Spartaco, che appena prima di morire vede il bambino, apprende che è libero e che vivrà al sicuro, lontano da Roma.
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Stato della collezione In collezione
Posizione T1-Avventura
Collegamenti IMDB
Qualità 99
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Formato DivX
Regione Region 1
Nr di dischi/nastri 1