Copertina |
Attore |
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Kristin Scott Thomas |
Suzanne
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Sergi López |
Ivan
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Yvan Attal |
Samuel
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Bernard Blancan |
Rémi
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Aladin Reibel |
Dubreuil
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Alexandre Vidal |
David
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Daisy Broom |
Marion
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Berta Esquirol |
Berta
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Gérard Lartigau |
Lagache
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Geneviève Casile |
La mère de Samuel
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Dettagli del film |
Titolo originale |
Partir |
Genere |
Drammatico; Romantico |
Regista |
Catherine Corsini |
Produttore |
Stéphane Parthenay; Michel Seydoux |
Autore |
Catherine Corsini; Gaëlle Macé |
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Lingua |
Italiano |
Durata |
85 min. |
Nazione |
Francia |
Colori |
Colore |
Valutazione IMDB |
6.5 |
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Trama |
Una villa nella Francia del Sud. Un medico, Samuel, e la moglie, Suzanne, che decide a quarant'anni di rimettersi al lavoro come fisioterapista. Mentre segue i lavori di costruzione del suo nuovo ambulatorio, conosce Ivan, un operaio di origine catalana, che è stato in prigione e vive di lavoretti precari. La passione tra i due è tale che Suzanne lascia tutto quel che ha per vivere con lui, ma il marito le dichiara guerra e la priva di ogni mezzo di sussistenza. L'amante inglese, traduzione impoverente dell'originale Partir, non enuncia nessun nuovo teorema sul triangolo marito-moglie-amante e non è citando a man bassa Truffaut, dal quale prende a prestito con successo la musica de La signora della porta accanto, o Flaubert (anche la sua Emma Bovary era moglie di un medico), che il film si alza magicamente dalla sua medietà. Non accade. Eppure è proprio nel rifiuto del costume melodrammatico e nella sua cruda lucidità di sguardo che la pellicola di Catherine Corsini trova un suo carattere. Non certo nella storia d'amore tra la signora e il proletario, ma nel modo in cui un vertice di questo triangolo, la casella del marito, viene portato in su fuori misura, abbandonando gli altri due a terra, letteralmente. La regista punta il dito contro la condizione sfavorita della donna, economicamente ricattabile e (ancora letteralmente) imprigionabile in un film privo di grandi sottotesti, evidentemente, diremmo quasi superfluo, se non fosse per una fattura tesa e asciutta, che scarta la noia, e per qualche interessante luce sinistra che emana dalla coppia Yvan Attal/Kristin Scott Thomas e permette, per esempio, la scena hitchockiana del marito che aiuta la donna che ha distrutto a bere, per rimettersi in piedi. Ma proprio perché lo scarto rispetto al meló da feuilleton è stato già effettuato, anche con la proposta di un'eroina che rifiuta di piangersi addosso, non si comprende fino in fondo la scelta di un finale improntato ad un revanscismo femminile che è brutta copia di quel maschilismo d'antan rappresentato da Samuel. Un gesto vano in partenza, che il finalissimo si premura di chiudere, di fermare di un'unica interpretazione possibile, nuovamente nell'ottica pessimistica dell'impossibilità e dell'equazione amore uguale follia uguale distruzione. |
Dettagli personali |
Visto |
No |
Indice |
2604 |
Stato della collezione |
In collezione |
Posizione |
T1-Drammatici |
Collegamenti |
IMDB
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Qualità |
99 |
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Dettagli del prodotto |
Formato |
DivX |
Regione |
Region 1 |
Nr di dischi/nastri |
1 |
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