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Loengrin
Copertina Attore
Pape, ReNè Heinrich der Vogler
kaufmann, Jonas Loengrin
Dettagli del film
Genere Drammatico; Opera Lirica
Autore wagner, richard
Lingua English
Durata 224 min.
Nazione USA
Colori Colore
Trama
L'opera si svolge sulle rive del fiume Schelda, nel X secolo.
Antefatto [modifica]
L'anziano duca del Brabante ha affidato i suoi eredi – Elsa e Goffredo – alla tutela del conte Federico di Telramondo. Federico avrebbe dovuto sposare Elsa ma – subendone il rifiuto – ha sposato la discendente di una stirpe di principi pagani, Ortruda, le cui divinità sono dotate di poteri magici. Per vendicare l'affronto subìto dal marito e per ereditare il ducato, Ortruda ha tramutato Goffredo in un cigno convincendo Federico ad accusare Elsa di fratricidio.
Atto I [modifica]
Scena 1ª In un prato lungo la sponda della Schelda, re Enrico invita i nobili brabantini a difendersi dalla minaccia degli ungari. La battaglia è prevista entro due giorni e chiede l'appoggio del conte di Telramondo – "modello di virtù" – per ristabilire la pace. Federico muove la sua accusa contro Elsa, descrivendola come preda di un sogno perverso: ha ucciso Goffredo allo scopo di regnare sul Brabante con un amante segreto.


L'arrivo di Lohengrin, primo atto.
Scena 2ª Chiamata dall'araldo, Elsa compare tra la fila dei cavalieri e, a testa bassa, avanza verso il Re. Tutti restano colpiti dal suo candore e dalla sua timidezza, chiedendosi se davvero il suo cuore sia colpevole delle terribili accuse mossele dal conte. La ragazza racconta un sogno straordinario, in cui un cavaliere sconosciuto sarebbe arrivato dal nulla per salvarla. Il racconto è commentato dalla ripresa del tema del Graal suonato dai violini, dal tema di Lohengrin e del Trionfo di Lohengrin, sfumati come il ricordo di un sogno. Tra i presenti, nessuno osa sfidare il valoroso Federico di Telramondo e la chiamata del Re rimane sospesa nel vuoto:
"Chi, in nome di Dio, vuole difendere Elsa di Brabante?"
Le prime chiamate non ottengono alcuna risposta. Elsa intona una breve preghiera accompagnata da un coro di donne – "Signore, aiutala! Dio signore, ascoltaci!" – che termina con un frammento del tema di Elsa. Allora si scorge in lontananza una barca trainata da un cigno, al cui interno è un uomo dall'armatura d'argento. Dopo alcuni attimi di meraviglia, il motivo di Lohengrin esplode in tutto il suo splendore e il cavaliere del sogno è viva realtà.
Scena 3ª Sulle medesime note del preludio, Lohengrin saluta il cigno e promette ad Elsa il suo amore, a condizione (esposta sul tema della Domanda proibita) di non chiedergli mai quale sia il suo nome. Gli astanti sono ammirati e commossi. Telramund accetta di combattere il cavaliere misterioso ("meglio la morte che l'onta!") mentre il Re si prepara a dare inizio al duello. I due contendenti incrociano le spade. Federico viene atterrato in un colpo ma gli viene risparmiata la vita. Nel grande coro finale, Lohengrin ed Elsa vengono sollevati sugli scudi e acclamati festosamente dalla folla, mentre Telramondo si getta ai piedi di Ortruda piangendo l'onore perduto.
Atto II [modifica]
Scena 1ª Durante la notte, nel cortile del castello di Anversa, Federico e Ortruda siedono allo scuro, sui gradini della chiesa. Federico si scaglia contro la donna, accusandola di essere la sola responsabile della sua rovina:
"Non fu per la tua testimonianza che fui portato ad accusare l'innocente? Non fui punito dal giudizio di Dio?!"
"Chiami Dio la tua viltà?" ribatte Ortruda. "Se il cavaliere rivelasse apertamente il suo nome, svanirebbe il potere che l'inganno gli ha concesso."
Il tema della Magia pervade la scena nel momento musicalmente più evoluto del dramma, mentre Federico – nuovamente soggiogato dalla moglie – viene preso da un'improvvisa e irrefrenabile bramosia di rivalsa. Bisogna agire subito affinché il veleno del dubbio si sparga nel cuore di Elsa.
Scena 2ª Elsa si affaccia al balcone e ricorda l'amore di Lohengrin. Un abbozzo del tema della Processione preannuncia le nozze tra i due amanti. Ma Ortruda, fingendosi addolorata, le annuncia il pentimento di Federico. Elsa, ingenuamente, ne accetta il perdono, difendendosi però dal sospetto nei confronti di Lohengrin:


Johanna Jachmann-Wagner nel ruolo di Ortruda, 1860 circa.
"Povera, non puoi capire come un cuore possa amare senza incertezza?"
Mentre Elsa rientra nel palazzo, Ortruda invoca l'aiuto delle divinità pagane dei Radbod.
Scena 3ª Spunta il giorno. Le fanfare dei cavalieri risvegliano il castello. L'araldo annuncia l'elezione di Lohengrin a protettore del Brabante e i preparativi delle sue nozze con Elsa. La folla festante accompagna l'arrivo della sposa.
Scena 4ª Processione di Elsa nella cattedrale. Il mistico coro del corteo è interrotto dall'intervento di Ortruda, che con un repentino cambiamento di umore sfida Elsa in quanto moglie del nobile Telramondo:
"Il nome del mio sposo aveva in patria grande onore. Lo sposo tuo, dimmi, chi lo conosce?! La sua purezza non è quello che sembra!"
Mentre la folla respinge le accuse di Ortruda, Elsa si rifugia tra le braccia di Lohengrin, che è appena arrivato accompagnato dal Re. Allora Federico irrompe drammaticamente in scena, accusando Lohengrin di menzogna e stregoneria:
"Nome, rango e meriti io gli domando! Possa egli smentire l'inchiesta!"
Lohengrin si volge verso Elsa:
"Elsa, come ti vedo tremare!"
La povera ragazza è ormai straziata dal dubbio. Tutti, a questo punto, vorrebbero conoscere il mistero dell'eroe.
Atto III [modifica]
Scena 1ª Il preludio preannuncia il celebre coro nuziale. Questo, ascoltato nel giusto contesto in cui è inserito, appare fragile e quasi avulso dal quadro drammatico della storia. Infatti, la scena successiva tra i due protagonisti rappresenta il momento culminante della vicenda, che dall'estasi iniziale si stringe in un'ansietà frenetica sempre crescente, poiché Lohengrin muove dal piano della cieca fiducia, mentre Elsa non sa più trattenersi dal porgli la domanda proibita. Dice Lohengrin:
"Dai tuoi occhi appresi l'innocenza… Non dovetti chiedere la tua origine, benché su di te gravasse la terribile accusa…"
Dice Elsa:
"Come si chiama quella parola che – ahimè – non potrò mai usare per rivolgermi all'amato? Permetti al mio labbro di pronunciarla, quando saremo soli, quando mai giungerà all'orecchio del mondo. Se conoscessi il tuo segreto, nessuno me lo potrebbe più strappare! Rendimi orgogliosa della tua fiducia, affinché non ne sia indegna!…"


Lohengrin uccide Telramund, terzo atto.
Allora Lohengrin è costretto a rivelarle una mezza verità, che però non fa altro che accrescere l'incertezza di Elsa nel timore di venire un giorno abbandonata:
"Il tuo amore dev'essere la ricompensa di ciò che rinunciai per te. L'unica cosa che valga il mio sacrificio la vedo nel tuo amore. Non provengo dall'oscurità ma dalla luce e dallo splendore!"
Il dramma si è compiuto. Elsa si sente troppo piccola per compensare questo sacrificio, nonostante Lohengrin desideri farsi amare con semplicità. Improvvisamente, alla domanda proibita "qual è la tua origine?", Federico entra nella stanza per affrontare il rivale. Senza pronunciare parola, questa volta Telramund cade ucciso nello scontro.
Scena 2ª Cambiamento di scena come nel primo atto. Sul prato lungo la Schelda i brabantini sono riuniti per la guerra. Tutti aspettano che il cavaliere d'argento li guidi alla vittoria ma, mostrando la salma di Federico, Lohengrin rivela finalmente la propria origine: egli è il figlio di Parsifal, il re del Santo Graal, sceso sulla terra per combattere il male. (Questo lungo monologo – "In fernem Land" – è cantato sul tema del Graal che apre il preludio del primo atto e rimanda alle forme chiuse dell'opera convenzionale). In definitiva, Lohengrin non rinuncia ai poteri che gli consentono di diffondere la virtù, per quanto la loro rivelazione lo costringa a ribadire la sua diversità e, di conseguenza, la sua triste solitudine. Invano Elsa, il Re e i cavalieri lo invitano a restare: il cigno è già apparso per riportare Lohengrin a Monsalvato. La perfida Ortruda non gli risparmia quest'ultimo momento:
"Vattene, superbo eroe, perch'io possa svelare con giubilo chi fu a guidarti con la navicella! Imparate come si vendicano gli dei!"
Ma Lohengrin, che l'ha udita, cade solennemente in ginocchio e prega. Per miracolo, il cigno si tuffa nell'acqua ritrasformandosi in Goffredo: ha così fine il potere delle divinità pagane dei Radbod.
"Ecco il duca del Brabante, sia eletto a vostro condottiero! Addio, addio mia dolce sposa."
Una colomba scende dall'alto e guida la barca sul lago. Mentre Lohengrin si allontana, Elsa cade priva di forze tra le braccia del fratello.
Dettagli personali
Visto No
Indice 3655
Stato della collezione In collezione
Data d'acquisto 07/12/2012
Posizione T3-Lirica
Qualità 99
Dettagli del prodotto
Formato DivX
Regione Region 1
Nr di dischi/nastri 1