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Chat a due piazze (2013)
Copertina Attore
Pisu, Antonio
Ferri, Claudia
Fabio Ferrari
Ramazzotti, Gianluca
Raffaele Pisu
Dettagli del film
Genere Commedia; Teatro
Regista Guidi, Gianluca
Autore Cooney, Ray
Musica Biseo, Riccardo
Lingua Italiano
Durata 108 min.
Nazione Italia
Colori Colore
Trama

Tutto va a gonfie vele per Mario Rossi, tassista, sposato da vent'anni a Barbara a Piazza Irnerio e nello stesso tempo a Carla a Piazza Risorgimento. Mario ha due figli adorabili, Alice a Piazza Irnerio…e Giacomo, a Piazza Risorgimento
Seguendo una precisa pianificazione di orari e turni di lavoro, riesce per anni a vivere nascondendo la verità. La vita gli sorride, il suo segreto è al sicuro, fino a quando un giorno i suoi due figli, una ragazza della prima famiglia e un ragazzo della seconda, si conoscono in chat su internet, e decidono di incontrarsi…A questo punto il povero tassista, aiutato dall'amico Walter, cercherà con ogni mezzo di mantenere il segreto della sua doppia vita. Quel che ne segue è una progressione di equivoci, coincidenze e bugie che, con un ritmo infernale, ci porteranno ad un finale inaspettato. Come in tutte e farse di un maestro della comicità come Ray Cooney, vizi e debolezze umane danno lo spunto per creare un meccanismo irresistibile di situazioni esilaranti che finiranno per implodere una dopo l'altra.
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CHAT A DUE PIAZZE
di Ray Cooney
Regia di Gianluca Guidi

Un tripudio di risate! E non si pensi a uno slogan pubblicitario, è la effettiva resa dello spettacolo presentato al Teatro San Babila, di Milano. Merito del testo dell'inglese Ray Cooney, meccanismo perfetto di un autore con il cervello attrezzato a costruire trame di una semplicità paradossale e diabolicamente incastrate. Suoi i copioni teatrali di successo come Taxi a due piazze, di cui questo Chat a due piazze è definito il seguito; Letto ovale, e altri testi che hanno spopolato per la comicità moltiplicata che ricorda le commedie di Georges Feydeau. Il merito va condiviso con chi ha versato in italiano il lavoro, Luca Barcellona, un'operazione da applausi. Merito anche della regia di Gianluca Guidi, figlio di Johnny Dorelli, dal quale ha imparato l'arte di stare in scena, recitare con misura e pure dirigere spettacoli con eccezionale senso del ritmo. Merito, infine, degli attori: tutti azzeccati e fantasticamente calati negli improbabili ed esilaranti personaggi. In conclusione uno spettacolo che si accredita probabilmente come il migliore prodotto comico della stagione.

Raccontare che cosa accade è impossibile. La traccia è data da Mario Rossi, tassista quarantatreenne bigamo, che da quasi vent'anni si sollazza in una doppia vita matrimoniale. A Roma, dove vive, conduce la sua felice esistenza con Carla e la figlia Alice in piazza Risorgimento; contemporaneamente vive un'altrettanta felice esistenza con Barbara e il figlio Giacomo in piazza Irnerio. La situazione gli è facilitata dai turni che la professione di tassista lo obbliga ad osservare: di giorno di qui, di notte di là e viceversa. Tutto procede con metodica precisione e le rispettive famiglie, che nulla sanno, sono soddisfatte. I ragazzi crescono bene, e come tutti i giovani chattano. Chatta oggi, chatta domani, il computer li porta a conoscersi virtualmente e a simpatizzare, superando non virtualmente il rapporto con un appuntamento concreto. Alice e Giacomo si vogliono incontrare senza sapere di essere fratello e sorella da parte di padre, solo la combinazione dello stesso cognome Rossi, e del nome Mario che entrambi hanno in comune nel papà, e il medesimo lavoro paterno di conducenti di tassi li sollecita a vedersi in faccia. Come il tassista scopre l'intenzione dei figli entra in azione con tutta la forza della disperazione per impedire il rendez-vous.

La commedia sta nella manovra di ostacolare un possibile e vituperato incesto che sarebbe la catastrofe del doppio menage di Mario Rossi. Lo stile di Cooney, già sperimentato in altri lavori, consente che la scena sia unica per entrambi le famiglie, una convenzionale divisione di spazi e un altrettanto uso comune degli stessi, fa sì che tutto accada contemporaneamente, senza tuttavia che i personaggi interferiscano, ma anzi si ignorano e si muovono autonomamente. Allora, Mario, nella sua casa dove dimora con la moglie Carla, in piazza Risorgimento, è atteso dall'altra moglie Barbara, in piazza Irnerio, mentre la figlia Alice si prepara per incontrare Giacomo. Il padre bruscamente glielo impedisce, chiudendola in camera, poi corre da Barbara, per impedire a Giacomo di uscire di casa. Ma il telefono e Carla fanno tardare Mario, sicché lo stesso chiede aiuto a Walter, l'amico inquilino che non gli paga l'affitto, ma sa delle situazioni e ne è complice, il quale è in procinto di partire per le vacanze marine con il vecchio padre, detto il "nonno", che l'attende in strada. Durante il tragitto Mario fora una gomma del tassi, ritorna e si fa dare la macchina da Walter. Intanto giunge Giacomo in casa di Carla, e Walter gli fa credere di essere il padre di Alice. Telefoni che squillano, mogli che interferiscono, ma i due ragazzi non si incontrano. Mario arriva da Barbara per intercettare Giacomo, il quale, intanto, viene mandato da Walter in un improbabile bar dove, dice, c'è Alice. Il vecchio nonno stufo di attendere entra da Carla, e suonato com'è crede di essere arrivato al mare. Carla vuol conoscere questo Giacomo che simpatizza con la figlia, ma Walter, come il giovane ritorna senza avere trovato la ragazza, lo manda di sopra, nel suo alloggio, e confessa a Carla di avere una segreta relazione amorosa per nascondere il ragazzo. Quando il giovane scende, Carla equivoca scandalizzata su un rapporto gay tra i due. Dall'altra parte Alice, uscita finalmente dalla sua camera, si è recata da Barbara, si parlano cordialmente, e dimentica la borsa sul divano, allora Barbara viene da Carla per restituirla. Intanto Mario, nell'inseguire i figli, trova in casa sua (!) Giacomo, e si camuffa in ogni modo per non farsi riconoscere da lui. Barbara, nel frattempo, viene mandata di sopra dove sta il nonno, mandrillo e voglioso come non mai… Giacomo si destreggia per incontrare Alice, e lei fa altrettanto senza riuscirci. Walter inventa bugie su bugie affinché i due non si avvicinino, apre e chiude porte per impedire ingressi, risponde, e non, ai telefoni che suonano in continuazione, appare svestito, inventa cadaveri… basta! Andate a vedere la commedia e divertitevi al ciclopico casino scenico che non sbaglia un colpo se… questa assurda farsa piramidale, che non ha altra logica che quella di montare una macchina per sorprendere e far ridere, sia di vostro congeniale interesse. Ed è impossibile che non lo sia! Volete sapere il finale? Tié!, nemmeno pagato lo dico: anche se non è troppo difficile da indovinare.

Nessuna situazione osé, qualche, giustificata, espressione colorita, battute a cascata e soprattutto un ritmo trascinante che incalza come una comica di film muto; la matassa è di una intelligenza paradossale e il grottesco finge di sfiorare il moralismo, invece se ne serve, ma questo fa parte degli ingredienti di Ray Cooney, classe 1932!

Gli attori sono preparati come congegni di antica orologeria, o come elementi di computer che li fa danzare sul palcoscenico. Fabio Ferrari, figlio d'arte di Paolo, è il tassista Mario Rossi: funambolo tuttofare. Magnifico nella caratterizzazione multiforme e folle di Walter è Gianluca Ramazzotti; Lorenza Mario è la dinamica moglie Carla, mentre Barbara è la bella Miriam Mesturino. I giovani Alice e Giacomo sono davvero bravi, e Claudia Ferri e Antonio Pisu li interpretano al bacio. Infine gli 86 anni di Raffaele Pisu arricchiscono il personaggio del "nonno" con deliziosa malizia e sapientissimo umorismo.
San Babila conquistato e fremente di divertiti applausi.
Dettagli personali
Visto No
Indice 3725
Stato della collezione In collezione
Data d'acquisto 25/01/2013
Posizione T3-Teatro
Qualità 99
Dettagli del prodotto
Formato DivX
Regione Region 1
Nr di dischi/nastri 1
Note
Teatro san Babila, Milano