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I picari (1987)
Copertina Attore
Giancarlo Giannini Guzman
Enrico Montesano Lanzarillo
Vittorio Gassman Marchese Felipe di Aragona
Nino Manfredi Il cieco
Giuliana de Sio Rosario
Bernard Blier Il ruffiano
Paolo Hendel il precettore
Vittorio Caprioli Mozzafiato
Claudio Bisio Capo degli schiavi
Dettagli del film
Genere Commedia
Regista Mario Monicelli
Lingua Italiano
Durata 121 min.
Nazione Italia
Colori Colore
Valutazione IMDB 6,2
Trama
I protagonisti della storia s'incontrano ai remi di una galera, entrambi per espiare le colpe di una vita instabile e truffaldina e iniziano così a raccontare le rispettive storie:

Lazarillo de Tormes è cresciuto in una casa poverissima dove, per sopravvivere, la madre si prostituiva. In seguito viene affidato ad un viandante cieco (Nino Manfredi), scaltro, truffatore nonché incredibile spilorcio che insegna la vita così come va imparata per strada: con truffe, inganni e beffe.
Nino Manfredi: il viandante cieco.
Vittorio Gassman: il nobile decaduto.
Giuliana De Sio: la prostituta disobbediente.

Guzman de Alfarache invece non ha conosciuto miseria: il padre era orologiaio, ma baro al gioco, molto abile nel truffare con i dadi e le carte, e morì quando Guzman era ancora un bambino, perché impiccato a causa delle sue truffe. Viene poi indirizzato da un prete in una famiglia nobile, dove un insegnante privato un po' buffo (Paolo Hendel) tirerà pesanti schiaffi al poveretto anziché darli al rampollo della famiglia (come sarebbe stato giusto, vista l'ignoranza e i metodi rozzi di cui si faceva bandiera). Dopo un breve ma angusto periodo, Guzman esasperato decide di scappare da quella casa.

Dopo esser scampati dalla galea insieme, grazie a un ammutinamento a causa del quale vengono gettati in mare, i due si ritrovano su di una spiaggia. Anche lì giocano a sorte scegliendo per "terra" o per "mare" la nuova strada, legati ancora dalle catene della galea e dal destino, e da questo stesso divisi per necessità. Infatti, truffato un fabbro e la figlia, i due riescono a liberarsi ed a fuggire per un soffio dai gendarmi, dividendo le loro strade.

In seguito Guzman verrà ospitato ed assunto da un nobile (Vittorio Gassman), squattrinato ma di sangue blu nell'animo, che gli regalerà un cavallo, "per i suoi servigi". Più tardi incontrerà di nuovo Lazarillo, che nel frattempo aveva seguito la sua arte del farsi passare come mentecatto per strada, e di attore improvvisato che riuscirà a far notare il proprio talento di commediante dal proprietario di un teatro, il quale lo assumerà per alcune rappresentazioni, ottenendo così uno sfarzoso vestito nobile (teatrale) e facendo innamorare una monaca di clausura.

Comincia così il loro itinerario, ora in comune, ora separato, sempre in bilico tra truffe e beffe. Su tutte quella dei 100 cannoli alla catalana dove i due protagonisti, fingendosi un nobiluomo con il suo servitore, truffano un gioielliere riuscendo con l'inganno ad "acquistare" un prezioso monile pagandolo con un finto credito (in cannoli e non in denaro) acquisito nei confronti del pasticcere della bottega al lato (Omaggio al film il mattatore in cui, in una scena, Vittorio Gassman truffa un gioielliere pagandogli una anello con delle paste).

Con i soldi guadagnati dalla truffa Lazarillo e Guzman decidono di fare un "investimento" e di acquistare una prostituta, Rosario (Giuliana De Sio), da un vecchio protettore (Bernard Blier). L'affare si rivela un inganno poiché la meretrice risulta essere poco ligia al dovere e si fa gioco dei due facendo l'amore con chi vuole lei e gratis. Il carattere indolente di Rosario e l'invaghimento di Lazarillo nei suoi confronti porta i due protagonisti a dividersi di nuovo: Lazarillo decide di mantenere Rosario, facendo i lavori più umili e vari; Guzman viene accolto da una confraternita di malviventi comandata da un losco individuo chiamato Mozzafiato (Vittorio Caprioli) che lo incarica, per una questione di denaro, di minacciare un nobile locale. Questo, però, con astuzia riesce a tendergli un agguato, insieme ai suoi quattro figli, dove Guzman per liberarsi si trova costretto ad uccidere un gendarme con la spada. Nonostante ciò viene ugualmente catturato. A causa del suo gesto il protagonista, proprio come avvenne per suo padre molti anni prima, viene condannato all'impiccagione nella pubblica piazza; l'esecuzione avrà luogo in Plaza de la Real, ad Arévalo.

A risolvere la questione interviene Lazarillo che, dopo esser stato abbandonato da Rosario per un uomo più ricco, ha trovato lavoro come aiutante del boia: il compagno di avventure di Guzman riesce a scambiare l'amico con un altro condannato, al quale doveva essere tagliata la mano per furto; così anche le condanne vengono scambiate, e Guzman si salva, perdendo una mano.

La scena finale del film mostra i due protagonisti di nuovo uniti mentre vengono inseguiti da un pastore al quale hanno appenta munto tutte le pecore e sottratto il latte.
Dettagli personali
Visto
Indice 3753
Stato della collezione In collezione
Data d'acquisto 08/02/2013
Posizione T4-CommItaliane
Qualità 99
Dettagli del prodotto
Formato DivX
Regione Region 1
Nr di dischi/nastri 1