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Il nipote di Rameau (2011)
Copertina Attore
Silvio Orlando Lui (il nipote)
Amerigo Fontani
Rondanini, Maria Laura
Dettagli del film
Genere Teatro
Regista Orlando, Silvio
Autore Diderot
Lingua Italiano
Durata 76 min.
Nazione Italia
Colori Colore
Trama
La conversazione immaginata e riportata da Diderot si svolge per mezz’ora, dalle cinque alle cinque e mezzo, nei giardini del Palais Royal (unità di tempo, di luogo, di azione). Rameau intrattiene il filosofo raccontando episodi della propria vita; gli confessa senza pudore la propria immoralità, e dà prova del suo straordinario talento di pantomimo e di una sensibilità musicale fuori dal comune. Parente del celebre Jean-Philippe Rameau, il Nipote è un musicista fallito, un adulatore di professione, un miserabile di talento; uno scroccone che sopravvive facendo il buffone di corte nei salotti della borghesia parigina. Agli occhi del filosofo, quest’individuo spregevole appare come un misto di delirio e di buonsenso, di abiezione e di onestà. E proprio per questa sua contraddittorietà, Rameau sconcerta e affascina Diderot, il quale constata stupefatto e a tratti inorridito come sia possibile che una stessa persona sia dotata della più profonda sensibilità estetica e del tutto sprovvista del sentimento morale[1]. Jean-François Rameau è in fondo la cattiva coscienza della società parigina di metà Settecento; è colui che ha il coraggio (la spudoratezza) di confessare ciò che tutti pensano, e di fare per mestiere, come satiro e pantomimo, ciò che tutti fanno nella loro vita: l’adulatore.

Alcune delle tematiche discusse nel corso del dialogo:

Se esista la virtù, e se essa conduca alla felicità;
Che tipo di educazione bisogna impartire ai propri figli? Bisogna insegnare loro la rettitudine, o piuttosto metterli in condizione di conquistare il benessere, la ricchezza, il prestigio, nella società in cui vivono?
Esiste un’eccellenza nel male, nell’adulazione, nella malvagità? Da ricordare a questo proposito la vicenda, raccontata da Rameau, del rinnegato di Lisbona, che tradì il proprio benefattore denunciandolo all’Inquisizione e si impadronì dei suoi beni; può esistere un’estetica del male[2]?
La disgiunzione tra sensibilità estetica e sentimento morale;
In che misura gli uomini sono effettivamente liberi? In che misura, invece, essi sono il prodotto del proprio carattere naturale e dell’ambiente in cui crescono (determinismo)?
La centralità del genio nella creazione artistica;
La querelle des Bouffons: confronto tra la tradizione musicale francese e la nuova musica italiana;
L'origine della musica dall'imitazione dei rumori naturali e delle passione umane (mimesi);
Alcuni principi di estetica musicale: la declamazione, il canto, la misura, l'accento, …;
Se esistano delle eccezioni (idiotismi) alla morale universale;
Se il filosofo sia uguale o diverso rispetto ai suoi concittadini[3];
L’arte della pantomima;
La vita sociale come una commedia, nella quale ciascuno assume una posa secondo il bisogno del momento[4].

Fu proprio la violenza degli attacchi (e della derisione) rivolti alla società dei salotti, alla corte, a ministri, ad esponenti del clero, al partito anti-filosofico, all’intera città di Parigi, a consigliare a Diderot di tenere l’opera segreta, preservandola per una pubblicazione p
Dettagli personali
Visto No
Indice 4248
Stato della collezione In collezione
Data d'acquisto 16/12/2013
Posizione T3-Teatro
Qualità 99
Dettagli del prodotto
Formato DivX
Regione Region 1
Nr di dischi/nastri 1