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Ricky - Una storia d'amore e libertà (2009)
Copertina Attore
Alexandra Lamy Katie
Lòpez, Sergi Paco
Dettagli del film
Genere Commedia; Fantastico
Regista François Ozon
Lingua Italiano
Durata 89 min.
Nazione Francia
Colori Colore
Valutazione IMDB 5,9
Trama
L'undicesimo lungometraggio del cineasta francese (coprodotto dall'italiana Teodora) parte con una donna che racconta allo psicologo l'abbandono da parte di un uomo spagnolo. È Katie (la brava Alexandra Lamy) che vive in una periferia con la figlia Lisa e lavora in un laboratorio chimico. Un giorno sul lavoro incontra Paco (Sergi Lopez) ed è subito passione. Quando nasce il piccolo Ricky l'uomo, ormai trasferito nel piccolo appartamento con la compagna, pare tramutarsi nel convivente pigro e pantofolaio che delega tutto alla donna di casa. Il colpo di scena è l'apparire di macchie rosse che sembrano lividi sulla schiena del neonato mentre questi è affidato al padre. Katie comincia a dubitare di Paco finché questi se ne va. La situazione si complica quando a Ricky spuntano due alette da pollo senza piume che crescono a vista d'occhio. All'iniziale sconcerto, soprattutto quando il bimbo viene trovato sopra un armadio, segue il tentativo di madre e sorella di assecondare i voli del "freak". Finchè sono tra le pareti di casa tutto va bene, ma quando la creatura decolla nel bel mezzo di un supermercato e si culla nell'aria tra i neon dell'illuminazione la cittadina si accorge della stranezza: "un bambino telecomandato!" esclama un avventore.
Un melodramma sociale tra Ken Loach e Cantet che si trasforma in una storia grottesca e fantastica. Peccato che la metafora non funzioni e il film, dalla confezione apprezzabile, si riveli alla fine un esercizio di stile un po' sterile. Del resto Francois Ozon, regista di Ricky passato nella prima giornata del concorso di Berlino, ai ricalchi di lusso ci aveva già abituato da Sitcom a Gocce d'acqua su pietre roventi, da Swimming Pool ad Angel. Da possibile metafora di un rapporto d'amore involuto che produce una creatura anomala o della paura di generare mostri (alla Rosemary's Baby), l'espediente diventa curiosità quasi alla Elephant Man ma senza averne lo spessore. Così resta la sensazione che Ozon non abbia trovato il secondo scatto di fantasia per far volare anche la pellicola insieme al bambino.
Dettagli personali
Visto No
Indice 4288
Stato della collezione In collezione
Data d'acquisto 18/01/2014
Posizione T2-Commedie Straniere
Qualità 99
Dettagli del prodotto
Formato DivX
Regione Region 1
Nr di dischi/nastri 1