Copertina |
Attore |
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Vince Vaughn |
Ronny
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Kevin James |
Nick
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Jennifer Connelly |
Beth
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Winona Ryder |
Geneva
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Dettagli del film |
Genere |
Commedia |
Regista |
Ron Howard |
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Lingua |
Italiano |
Durata |
111 min. |
Nazione |
USA |
Colori |
Colore |
Valutazione IMDB |
5,3 |
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Trama |
Amici sul lavoro, amici nella vita. Ronny e Nick sono un team: la mente e il braccio, il genio dei motori e quello del marketing, uno inventa l'altro promuove e insieme stanno mettendo a punto un motore dall'anima ecologica e il suono rombante che forse gli frutterà un contratto con la Dodge. Tutti sono sotto stress e non aiuta il fatto che Ronny scopra la moglie di Nick baciarsi con uno sconosciuto. Da qui il dilemma: dirlo all'amico e rischiare di rovinare il lavoro o mentirgli per il suo (e proprio) bene? Nel tentativo di non scegliere nessuna opzione e rimettere a posto la situazione Ronny si intrometterà nelle relazioni di amici e parenti creando una perturbazione nell'equilibrio di menzogne e tradimenti che portava avanti le loro vite, forse con soddisfazione. Per il suo ritorno alla commedia Ron Howard si affida a un team che negli ultimi anni si è specializzato nell'indagine della disfunzionalità di coppia moderna, da Allan Loeb alla sceneggiatura (Due cuori e una provetta, Noi due sconosciuti, Mia moglie per finta) a Vince Vaughn (Ti odio, ti lascio, ti... e L'isola delle coppie) come protagonista. Molto centrato su una sceneggiatura che intreccia livelli, personaggi e azioni diverse e totalmente appoggiato sulla performance del one-man-show Vaughn (anche produttore), accanto al quale tutti, Kevin James compreso, risultano spalle, Il dilemma è una bromance trattata con lo stile e le soluzioni della commedia screwball in cui al gioco di coppia si sostituisce un assolo. Con buona pace di quello che locandine e trailer vogliono comunicare. Dopo più di dieci anni di film impegnati, pretenziosi, dichiaratamente commerciali e dalle tematiche alte (più che dai risultati alti), Ron Howard si mette al timone di una commedia con l'aura dell'autore celebrato da molti oscar, a cui si aggiunge una nomea di ultimo interprete dello stile classico hollywoodiano che ne alimenta la superbia. Così a uno svolgimento classico, fatto di confronti tra personaggi, scene madri e un percorso che dalle molte menzogne dietro le spalle sfocia nelle grandi sincerità dette faccia a faccia (con buona pace di chi spera che la commedia odierna sia quella in grado di abbandonare il buonismo a favore di un sentimentalismo più onesto e rispettoso dello spettatore) si oppone una messa in scena che invece di nascondere la mano del regista la mette in evidenza. Punti di vista inusuali, trovate ardite, virtuosismi e una serie di visualizzazioni desaturate di racconti immaginari e memorie del passato sono il modo con cui Ron Howard ci ricorda che, nonostante si stia sporcando le mani con un divertissement, rimane un autore in grado di manipolare e padroneggiare il linguaggio filmico. Ma se la sceneggiatura di Allan Loeb è a tratti godibile (spesso funzionale al gran lavoro che Vince Vaughn fa sulle gag del suo personaggio) e qualche comprimario è più azzeccato della media (come l'amante tatuato ed emotivamente instabile Channing Tatum), alla fine è il modo arrogante con cui Ron Howard pretende di aver volato più alto della media, a rovinare quel delicato equilibrio tra risata sofisticata e sentimentalismo autentico che rende umane le commedie classiche hollywoodiane. |
Dettagli personali |
Visto |
No |
Indice |
4463 |
Stato della collezione |
In collezione |
Data d'acquisto |
13/03/2014 |
Posizione |
T2-Commedie Straniere |
Qualità |
99 |
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Dettagli del prodotto |
Formato |
DivX |
Regione |
Region 1 |
Nr di dischi/nastri |
1 |
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