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Attacco al Potere (1999)
Copertina Attore
Denzel Washington Anthony
Bruce Willis mag gen William
Annette Bening Elise
Dettagli del film
Titolo originale The Siege
Genere Drammatico
Regista Edward Zwick
Lingua Italiano
Durata 116 min.
Nazione USA
Colori Colore
Valutazione IMDB 6,3
Trama
Davvero inquietante, anzi, agghiacciante, si rivela adesso il film Attacco al potere, di Edward Zwick, del 1999. Il regista, grazie all'autore del romanzo, Lawrence Wright, sapeva già tutto. Scorrono ancora i titoli che si vedono immagini di un edificio sventrato da un'esplosione e di corpi estratti dalle macerie. Parla una speaker della televisione: «La presenza militare statunitense all'estero ha subito un grave colpo, una bomba è esplosa in una caserma dell'esercito a Darhan». Il riferimento è ai fatti terroristici avvenuti nel Kenia ed in Tanzania. In un'immagine di repertorio viene mostrato lo sceicco Amed Bin Calad, che è esattamente Bin Laden (faccia lunga, barba bicolore, occhi spiritati) definito pubblicamente: «Spietato nemico dell'America». Subito dopo, in un'azione fulminea, lo sceicco viene rapito dalla sua Mercedes. Lo vediamo in una piccola cella, immobile, che prega, sotto gli occhi di un generale americano, interpretato da Bruce Willis. Appare Bill Clinton (proprio lui), in tivù che dice: «L'America si prederà cura dei suoi cittadini». Le abbiamo sentite queste parole, vero? Identiche. Da adesso seguirà una serie di "dichiarazioni fotocopia" rispetto a quelle "realissime" dei nostri giorni. Poco dopo, in pieno centro di New York, esplode un autobus pieno di gente. Opera di una cellula musulmana. L'indagine spetta a Danzel Washington, agente dell'FBI. In una concitata riunione dice: «Ho appena finito di parlare con i leader della comunità araba. Sono disposti a darci appoggio. Amano questo paese quanto noi e come noi vogliono che i terroristi vengano condannati» Kamikaze è una parola che ci è ormai tragicamente famigliare. Ebbene questo film tocca l'argomento, con grande intensità. C'è un arabo, forse un informatore, che racconta: «Lo sceicco dice a mio fratello che morire per Allah è meraviglioso. Dice che qualcuno si prenderà cura dei nostri genitori, e così lui vivrà in paradiso con settanta vergini. Mio fratello aveva un gran bisogno di crederci. Allora lui prende dieci stecche di dinamite, se le lega addosso e poi se ne va al cinema». Nuovo attentato, nuova tecnica: un'autobomba esplode dopo aver sfondato la vetrina di un supermercato. Scatta l'emergenza. Il generale-falco Willis dice: «Abbiamo subito un'aggressione. Siamo in guerra. Il fatto che si svolga all'interno dei nostri confini significa che è un nuovo tipo di guerra. Solo questo». Le esatte parole di George Bush. Risponde un'alta autorità religiosa musulmana: «Il mondo deve capire che la parola arabo non significa terrorista. L'Islam è una religione di pace. Questa gente getta fango sul Corano». Formula detta e reiterata dai vari Imam. Il finale del film invece è in controtendenza. Il generale, che non solo è un falco, ma un fanatico, instaura la legge marziale e rinchiude in uno stadio tutti gli arabi che incontra: azione esagerata, anticostituzionale. Danzel, che è un progressista e un garantista, ha il potere di arrestarlo. Eccola la controtendenza: Bush, come sappiamo, ha appena firmato una legge che aumenta i poteri dei servizi segreti. In sostanza potranno fare tutto ciò che vogliono, in nome dell'emergenza.
Dettagli personali
Visto No
Indice 4526
Stato della collezione Non il collezione
Data d'acquisto 23/04/2014
Posizione T1-Drammatici
Qualità 99
Dettagli del prodotto
Formato DivX
Regione Region 1
Nr di dischi/nastri 1