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Braveheart (1995)
Copertina Attore
Mel Gibson William Wallace
James Robinson Young William Wallace
Sean Lawlor Malcolm Wallace
Sandy Nelson John Wallace
James Cosmo Campbell
Sean McGinley MacClannough
Alan Tall Elder Stewart
Andrew Weir Young Hamish Campbell
Gerda Stevenson Mother MacClannough
Ralph Riach Priest #1
Dettagli del film
Genere Azione; Biografico; Drammatico; Guerra; Storico
Regista Mel Gibson
Produttore Bruce Davey; Mel Gibson
Autore Randall Wallace
Lingua Italiano
Censura R
Durata 177 min.
Nazione USA
Colori Colore
Valutazione IMDB 8.3
Trama
Nel 1314, il giovane scozzese William Wallace, figlio di Malcolm un borghese proprietario di alcune terre, vive assieme con il padre gli anni dell'infanzia, lavorando nella propria fattoria.

Nel frattempo il re inglese Edoardo I Plantageneto, pianifica la presa di controllo dei territori scozzesi, e allo scopo di distruggere le velleità d'indipendenza dei capi locali, attrae i capiclan scozzesi in una capanna col pretesto di trattare assieme ad essi la successione al trono del regno di Scozia ma l'obiettivo si rivelerà essere quello di impiccarli per soffocarne ulteriormente le pretese indipendentiste alimentando lotte interne tra di essi. Malcolm scopre la strage, mentre William, ancora bambino, arriva poco dopo (la capanna non era distante dalla sua fattoria) e scopre con orrore il massacro. Quella sera, assieme ad altri borghesi locali, decide di prendere le armi per continuare a colpire gli inglesi alla frontiera. La notte passa, e Malcom parte per la missione assieme al fratello maggiore di William. Ma il giorno dopo arriva un carro trainato da un bue muschiato, assieme ad alcuni scozzesi. Il padre Malcolm, come anche il fratello, è rimasto ucciso e riportato a casa. Durante le esequie una bambina dai lunghi capelli chiari dà a William un fiore, il cardo, simbolo della Scozia. L'avrebbe incontrata ancora, molto tempo dopo.

William rimane quindi orfano di padre, e lascia la sua terra natia andando a vivere con suo zio Argyle, giunto per il funerale, che lo alleverà, gli darà un'istruzione molto elevata per l'epoca (William impara il latino e il francese) e gli insegnerà l'arte del combattimento con la spada, ma soprattutto con la mente.

Qualche anno più tardi Edoardo I combina le nozze di suo figlio, anch'egli di nome Edoardo (Edoardo II), con Isabella, discendente del suo nemico, il re di Francia (Filippo il Bello). Edoardo I, che ha fatto della sua vita una vera e propria missione di conquista e sottomissione totale della Scozia (al momento ancora ufficialmente stato vassallo), decide di reintrodurre l'antico costume dello Ius primae noctis allo scopo di dare un contentino ai nobili scozzesi e umiliare i residenti. Durante la riunione, afferma beffardamente: il problema della Scozia, è che è piena di scozzesi.

Nel frattempo William fa ritorno a Lanark, il villaggio che aveva lasciato da bambino, oramai presidiato dagli inglesi che vi hanno stanziato anche un fortino. Ha in mente di ricostruire la piccola fattoria di suo padre e vivere pacificamente. Ma prima decide di andare alla festa del villaggio, perché si sposano due giovani del posto. Si fa riconoscere dal corpulento Amish, il vecchio compagno d'infanzia, colpendolo con un sasso alla testa, dopo che questi lo ha mancato con un masso. La festa sembra ricominciare senza problemi, ma arriva un ospite non gradito. Giunge il nobile del posto, e reclama lo ius primae noctis. Lo sposo si infuria, ma per non causare una strage, la sposa lo calma e parte per il castello con il nobile. William, impietrito, vede tutta la scena, ma non interviene.

Ben presto si fa notare da una ragazza del villaggio, Murron, quella che lo aveva gratificato di quel fiore al tempo del funerale del padre. I due si danno appuntamento e scappano con un cavallo uscendo dal villaggio. In seguito concordano di compiere il grande passo: lui la sposa in segreto, di notte, per non dividerla, secondo la legge dello Ius primae noctis, con il lord inglese locale. Passata una delicata e intensa notte d'amore, i 2 ritornano alle loro case. L'amore e la casa, che William ricostruisce poco alla volta, sembrano dare un senso alla sua vita. Ma non sarebbe durata molto.

Murron viene notata da un soldato inglese, che sta al villaggio, e nel tentativo di violenza sessuale che le viene fatto succede il peggio: Wiliam la vede e la salva, ma poi non riesce a farla scappare, perché viene catturata da un soldato inglese. William, travestito da soldato scappa, ma si accorge che lei non ha fatto altrettanto. Infatti, ora è legata ad un palo al centro del villaggio, e il comandante della piccola guarnigione, visibilmente preoccupato e adirato, decide di fare un discorso alla popolazione, rimproverandola della ribellione, di cui non sa la natura. La sentenza è la morte, e così la povera Murron viene uccisa sgozzata dal comandante con un coltello.

William torna allora al villaggio e finge la resa, con uno sguardo torvo e determinato. Appena un soldato inglese gli prende le redini del cavallo, lo guarda negli occhi quasi con compassione, poi lo colpisce con una mazza che aveva nascosto nella schiena. Poi attacca altri soldati, li uccide e prende una spada, con cui si dimostra un vero killer. Il comandante si allarma e ordina agli arcieri di lanciare contro di lui e altri villani apparsi all'improvviso. Ma nonostante questo, William e gli altri scozzesi, tra cui Amish e il padre di questi, vendica la morte della sua amata distruggendo totalmente la guarnigione inglese con l'aiuto dei paesani e sgozzando il capitano della guarnigione. William viene acclamato come caporivolta e diviene di fatto il punto di riferimento della ribellione. William cerca all'inizio di calmare gli animi, affermando che ora gli inglesi avrebbero fatto una repressione tremenda e non c'è da essere contenti di questo, ma a quel punto il dado è tratto e gli scozzesi si radunano attorno al gruppo di Wallace, pronti a combattere.

Pur con pochi combattenti al seguito, William fa strage dei piccoli eserciti inglesi e ne distrugge gli avamposti. Tra questi il castello del nobile che ha approfittato della moglie del villano di cui si è detto: lui stesso gli dice 'ti ricordi di me?' e lo uccide a mazzate.

L'incapace Edoardo II, cui è stato affidato il compito di soffocare la rivolta dal padre, che si trova impegnato in guerra in Francia, gli manda contro l'intera armata del nord, che viene abilmente annientata a Stirling (1297). in questa battaglia di grandi dimensioni, gli inglesi sono schierati contro gli scozzesi e, una volta arrivati in forze, i reparti del Plantageneta impressionano le bande valorose ma disorganizzate dei patrioti scozzesi. Le armature luccicanti splendono al sole ricoprendo l'orizzonte, mentre i cavalieri pesanti fanno tremare la terra con il movimento dei loro cavalli.

Gli uomini cominciano a protestare e vogliono tornare a casa: invano lord Mornay cerca di convincerli a non andarsene, almeno fino a quando non avranno concordato una pace onorevole. Ma a quel punto arriva Wallace e i suoi uomini più fidati, giungendo al galoppo fino davanti allo schieramento scozzese. Col volto dipinto di blu, lo spadone a tracolla, chiede agli uomini perché se ne vanno. Ma subito i nobili cercano di fermarlo, dicendogli che per unirsi a questo esercito deve prima porgere omaggio a loro. Lui risponde: 'io porgo omaggio alla Scozia, e se questi sono il vostro esercito, perché stanno andandosene?' Parla con alcuni dei guerrieri, che sulle prime non lo riconoscono, e li arringa ripetutamente, fino a quando li convince, chiedendogli se quando moriranno, nel loro letto tra molti anni, non vorranno desiderare di tornare a combattere questa battaglia, per urlare che 'possono anche ucciderci, ma non ci toglieranno mai la libertà'? Trovata la chiave del consenso, la soldataglia smette di ritirarsi. Wallace, Cray e Mornay vanno a trattare ('A procurar battaglia, dice Wallace ai suoi amici') e si incontrano con il vicecomandante dell'armata inglese. Questo propone delle condizioni per accettare la ritirata, con la ricompensa di vari territori dati ai nobili capopolo, ma Wallace, dopo avere cavalcato nervosamente attorno all'inglese, si intromette nella conversazione e gli dice che piuttosto, tra l'altro, il loro comandante deve baciarsi le natiche in mezzo al campo di battaglia.

Insolente bastardo! Voglio il cuore di Wallace su di un piatto urla il comandante inglese quando sa la risposta. Subito manda in prima linea gli arcieri inglesi, che erano senza pari in Europa per la precisione e letalità delle loro armi longbow. Gli scozzesi si riparano ad una prima salva di frecce, poi indomiti gli mostrano i genitali sollevando il kilt. Arriva un'altra salva, e li colpisce duramente, ma ancora, dopo avere abbassato gli scudi di legno mostrano irriverenza e le natiche. A quel punto gli inglesi lanciano all'attacco la cavalleria pesante, che marcia contro gli scozzesi. Ma dopo lunghi istanti, questi al segnale di Wallace alzano una fila di pali appuntiti, idea che era venuta come antidoto contro i cavalieri inglesi. I cavalieri si ritrovano impalati addosso alla falange scozzese, e vengono sopraffatti dalla rapida reazione dei fanti avversari.

A quel punto gli inglesi lanciano all'attacco la loro fanteria al completo, che ha una superiorità teorica in termini di numero, ma anche di equipaggiamenti, con armature in ferro e scudi metallici, mentre gli scozzesi sono quasi privi di equipaggiamenti, persino male armati.

Al termine di una lunga corsa (Gibson ricorda che chiedeva ai suoi compagni di rallentare, lui aveva 38 anni e gli altri erano per lo più ragazzotti dell'esercito irlandese), si scontrano con una violenza tremenda. Gli scozzesi si battono violentemente, e a sorpresa sconfiggono la fanteria inglese. La poca cavalleria leggera scozzese, era apparentemente sparita. In realtà obbediva agli ordini di Wallace ('fate strage degli arcieri. ci rivedremo nella mischia') e aggirato lo schieramento inglese, piomba sulla linea degli arcieri inglesi, l'ultima pedina dello schieramento ancora intatta. Essendo leggermente protetti e poco armati, vengono massacrati. Nel frattempo, Wallace combatte con una furia incredibile massacrando i soldati inglesi. Alla fine, affronta il vicecomandante inglese, facendosi riconoscere e urlandogli: bastardo! .Come l'inglese gli si avventa contro, colpisce alla testa il cavallo, facendo cadere anche il cavaliere. Appena rialzatosi, viene decapitato da un colpo netto. Poi arriva a cavallo Lord Mornay, che viene scambiato sulle prime per un altro inglese. Allora Wallace capisce che la battaglia è vinta, che gli inglesi sono oramai stati sterminati. Si volta e contempla il carnaio di persone, con gli ultimi combattimenti ancora in corso. A terra morti e moribondi, in kilt e armature. Coperto di sangue e di pittura blu ,con lo sguardo feroce e stanco al tempo stesso, urla il trionfo ottenuto, e alza assieme ai supersiti scozzesi, radunatisi attorno, le armi, piantando poi la spada per terra. Ha dichiarato la vittoria ottenuta, e anche il suo successo personale.

Per i suoi meriti sul campo di battaglia William viene fatto cavaliere, ottiene il titolo di 'Lord Protettore di Scozia' ed entra nelle grazie del principale pretendente alla corona del Regno scozzese, il diciassettesimo Robert Bruce). William decide di invadere il nord dell'Inghilterra e gli riesce l'impresa di espugnare la città di York, principale roccaforte da cui sono partite tutte le invasioni alla sua terra, che cade dopo un efficace assedio, ma i nobili scozzesi sono ancora riluttanti alle strategie d'attacco di Wallace.

Edoardo I, tornato dalle sue imprese in Francia, e resosi conto di quanto sia difficoltosa la situazione in Scozia, decide di corrompere i nobili locali assegnando loro ulteriori terre in prossimità dell'importante battaglia che si svolge a Falkirk nel 1298, cui prende anche lui parte. La strategia dell'esercito scozzese, guidato da Wallace, sembra essere molto promettente ma nel momento decisivo i nobili, che gli avevano assicurato il loro appoggio ma erano stati corrotti dal sovrano inglese, lo abbandonano e le forze scozzesi vengono sconfitte. William, pur ferito, decide di inseguire a cavallo il Plantageneto, che viene difeso dalla sua scorta personale di cui fa parte anche Robert Bruce, anch'egli corrotto. Nel momento in cui potrebbe uccidere il suo connazionale, Bruce si pente del suo orribile tradimento e decide di salvare la vita a William, consegnandolo a Steven d'Irlanda che lo porta in salvo. Wallace persegue in seguito una strategia di vendetta, che lo porta ad assassinare i nobili che si sono macchiati di tradimento e seminare paura tra di essi.

Grazie ai preziosi suggerimenti della principessa di Galles, che si è nel frattempo infatuata di lui, Wallace riesce a sfuggire a tutte le imboscate. Ma nel 1305, sebbene avvertito dai suoi migliori amici, decide di recarsi a Glasgow per una discussione politica sul futuro della sua patria e finisce preda di un'imboscata. I nobili lo consegnano ad Edoardo I, e a poco valgono le lacrime e la disperazione di Robert Bruce, che aveva intravisto in Wallace un uomo coraggioso e patriottico e che tenterà fino all'ultimo di salvargli la vita.

Wallace, considerato un traditore, viene torturato e seviziato a Londra, dove il morente Edoardo I ne ode i lamenti sul letto di morte. L'ultimo desiderio del sovrano inglese sarebbe sapere morto Wallace prima di morire egli stesso, ma William resiste alla tortura e non cede chiedendo pietà per ottenere una morte rapida. Quando invece grida, oramai anch'egli in fin di vita, libertaaà, il re inglese viene stroncato da un collasso e William viene squartato. Le parti del suo corpo vengono esposte ai quattro angoli del Regno come monito.

Nel 1314, Robert Bruce, supportato dal suo esercito, si reca a Bannockburn a rendere omaggio all'esercito di Edoardo II in cambio della corona dello stato vassallo di Scozia. Ma infine decide di spronare i suoi che attaccano l'armata inglese e sconfiggendola si conquistano la libertà.
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