Sono in tre, partono dal Canada, sfrecciano verso il confine messicano. Alla guida Hattie, giovanissima zia, tornata al volo da Parigi perché la sorella Min, tanto per cambiare, picchia in testa e lascia i figli da soli. Di fianco a lei Logan, pantaloni troppo larghi, parole poche ma precise, incise sul cruscotto con la punta del coltello: la sua musica Crucifucks, OutKast, Public Enemy, e gli piace sapere che in ogni angolo del mondo troverà uno straccio di campetto da basket dove tirare a canestro. Ha quindici anni, succhiotti sul collo, e il suo sorriso è come un uragano, eroina, partorire un figlio. Sul sedile dietro Thebes, undici anni, un fiume di parole, costruisce aquiloni e buoni regalo giganti che danno diritto a diventare attore, o ad affidarle dieci segreti da custodire. Viaggia con un enorme dizionario che la tiene attaccata alla terra, mentre i suoi pensieri volano sempre più su. Il suo saluto è "Bonjourno!", la sua sensibilità profetica, il suo umorismo irresistibile. Puntano al margine della California, al luogo sperduto nel deserto dove il padre si è rifugiato da anni, in esilio da un amore troppo difficile con la madre dei suoi figli. È un viaggio di sogni, giochi meravigliosi e parole, telefonate ad amori lontani. Nel vapore della doccia di un motel si vede chiaramente con chi stiamo, a cosa apparteniamo: seduti sul paraurti nel deserto apriamo finalmente le braccia a chi è dentro di noi.
N. di pagine |
281 |
Altezza x Larghezza |
210
x
130
mm |
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Letto |
SI (04/03/2012) |
Negozio |
Massena 28 |
Collocazione |
To-S-1A |
Proprietario |
Zabot, Marco |
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Fine Lettura |
04/03/2012 |
Collocazione Mia |
To-S-1A |
Da leggere |
No |
Consultazione |
No |
Num. Volte letto |
1 |
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Un libro che piace anche se non convince. Scritto bene, scorrevole, che cattura anche se i tre personaggi sono forse un po troppo caricati. In particolare la bambina, Thebes, pare un po' troppo sveglia per la sua età. Anche se la stessa impressione me la diede il personaggio principale del film "Autunno fra le nuvole". Può essere che le ragazzine americane siano più avanti e più autonome di quelle che io conosco.