L'imperatore Adriano ha 62 anni e, sentendo avvicinarsi la morte, scrive una lunga lettera al giovane Marco Aurelio per raccontargli la propria vita. Evoca la giovinezza, i viaggi, le conquiste. L'incontro con Antinoo illumina la sua vita di una singolare passione, ma Antinoo si uccide e Adriano si sente un sopravvissuto per il quale ogni cosa ha "un volto deforme". Il suo senso dello Stato ha comunque il sopravvento, mentre le forze incominciano ad abbandonarlo e subentra la malattia che lo avvicina alla morte. La sua lettera a Marco Aurelio si conclude così: "Cerchiamo d'entrare nella morte ad occhi aperti".
Dewey |
843.914 |
N. di pagine |
330 |
Altezza x Larghezza |
190
x
115
mm |
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Letto |
SI (04/04/2008) |
Collocazione |
To-Left-2 |
Proprietario |
Zabot, Marco |
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Inizio Lettura |
04/04/2008 |
Fine Lettura |
17/04/2008 |
Collocazione Mia |
To-Left-2 |
Numero |
D-012 |
Da leggere |
No |
Consultazione |
No |
Num. Volte letto |
1 |
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Una lettura lenta, con ricerche per approfondire, per assaporare questo personaggio tra lo storico e l'ideale ricostruito magistralmente.
Quante cose dette vuoi nel II secolo , vuoi nella prima metà del '900 sarebbero belle venissero detto o pensate oggi!
Forse ci voleva un'omosessuale per raccontare un omosessuale e farlo accettare ad uno che non ama la omofilia sbandierata.