La trama e le recensioni di Acido solforico, romanzo di Amélie Nothomb. Un nuovo reality show dal nome chiaro e inequivocabile: Concentramento, basato proprio su regole che ricordano il momento più terribile della storia dell'umanità. Per le strade di Parigi si aggira una troupe televisiva con il compito di reclutare i concorrenti che, volenti o nolenti, vengono caricati su vagoni piombati e internati in un campo all'interno del quale altri interpretano il ruolo di kapò. Parte così il gioco, che vede, come da copione classico, l'occhio vigile delle telecamere registrare puntualmente e precisamente la vita di tutti i giorni, e il momento di massima audience si registra quando i telespettatori, da casa, decidono l'eliminazione-esecuzione dallo show di un concorrente attraverso il televoto...
Per un reality show televisivo chiamato "Concentramento", i partecipanti sono scelti a caso tra la popolazione, rapiti in raid e rinchiusi in un campo di concentramento. Le condizioni di vita nel campo sono deplorevoli: i prigionieri sono mal nutriti, vengono insultati e picchiati quotidianamente dai "kapò". Ogni giorno, due prigionieri vengono scelti e uccisi in diretta.
Zdena, una delle guardie, si innamora di Pannonique, conosciuta nel campo col numero identificativo CKZ 114. Zdena vuole conoscere il vero nome di Pannonique ed è pronta a tutto pur di scoprirlo, arrivando fino a uccidere i prigionieri che sono vicino a Pannonique. Il livello di brutalità di Zdena cresce col passare del tempo, senza risultato. In seguito cambia tattica, e comincia ad aiutarla passandole barrette di cioccolato di nascosto.
Quando i produttori di "Concentramento" danno al pubblico il diritto ai telespettatori di decidere quali prigionieri saranno uccisi, l'audience aumenta ancora. Pannonique comincia ad interagire con gli spettatori invitandoli a non guardare il programma, cercando in tal modo di ottenere la libertà per sé e gli altri prigionieri.
Dewey |
843.914 |
N. di pagine |
131 |
Altezza x Larghezza |
200
x
130
mm |
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Letto |
SI (18/03/2010) |
Collocazione |
To-Left-2 |
Proprietario |
Zabot, Marco |
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Fine Lettura |
18/03/2010 |
Collocazione Mia |
To-Left-2 |
Numero |
D-014 |
Da leggere |
No |
Consultazione |
No |
Num. Volte letto |
1 |
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Il titolo ha una doppia giustificazione. Una nel racconto, l'altra perché è corrosivo. Ti straccia l'anima. Pensi con timore che l'uomo possa proprio essere così. Ma poi ti consoli e dici: no, non è possibile. E poi scopri che proprio oggi pubblicano la seguente notizia:
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Sì anche alla tortura, pur di andare in tv
(19 marzo 2010)
La gente, pur di partecipare a un programma televisivo, sarebbe anche disposta a torturare altri concorrenti: è la drammatica conclusione di un programma dell'emittente France 2
Gli autori hanno messo in scena un finto reality e hanno chiesto alle 'cavie' di attivare l'elettrochoc su altri concorrenti (interpretati da attori che fingevano dolore). Molti hanno detto sì, scatenando le polemiche in Francia
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Speriamo che spinti presto una Pannonique anche nella vita vera !
Libro scritto assai bene, che avvince e che non puoi non finire subito. Da leggere!