Bella è La Gioventu
Hermann Hesse
Tascabili Economici Newton (1992)
In Raccolta
#31
5*
Racconti
Brossura 
Italiano
In questi tre racconti, scritti tra il 1907 e il 1908, il momento autobiografico e l′affettuosa, sorridente rievocazione di un mondo caro ormai perduto divengono vera e propria poesia del ricordo, della lontananza, del silenzio, della natura. Lo squisito dosaggio di possibilità epiche e liriche, di realismo e fantasia, di acutezza di osservazione e sogno si apre a una scrittura limpida e serena che rapisce e incanta proponendo quella intensità e quella dolcezza di sentimenti proprie della giovinezza: è dunque al mito di un′età in cui la magia del cuore e dei sensi assume una valenza specialissima e unica, pura e incontaminata, che Hesse dedica queste pagine, frammenti di memoria vissuta o immaginata, squarci delicati e felicissimi di giorni passati, bagliori nostalgici che illuminano il presente

Incipit
Persino mio zio Matteo si rallegrò a suo modo nel rivedermi. Quando un giovanotto è stato qualche anno all′estero, e un giorno torna, ed è diventato una persona decente, anche i parenti più circospetti sorridono e gli stringono lieti la mano.
La valigetta scura nella quale portavo i miei beni era nuova di zecca, con una buona serratura e cinghie lucenti. Conteneva due abiti puliti, sufficiente biancheria, un paio di stivali nuovi, libri e fotografie, due belle pipe e una piccola pistola. Avevo inoltre con me la custodia del violino e uno zaino pieno di cosucce, due cappelli, un bastone e un parapioggia, un mantello leggero e un paio di scarpe di gomma, tutta roba nuova e solida, e, per di più, cuciti nella tasca interna, avevo più di duecento marchi di risparmi e una lettera in cui mi si prometteva per il prossimo autunno un buon impiego all′estero. Portavo dunque un discreto bagaglio e adesso, così equipaggiato, dopo lungo peregrinare tornavo da signore in quella patria che avevo lasciato come difficile e timido figlio.
Con prudente lentezza il treno scendeva in ampie serpentine la collina, e le case, le strade, il fiume e gli orti della città sottostante si facevano a ogni curva più vicini e distinti. Presto potei riconoscere i tetti e cercare tra essi quelli a me noti, poi contare le finestre e distinguere i nidi delle cicogne, e, mentre dalla valle mi alitavano incontro infanzia, adolescenza e mille preziosi ricordi, la baldanza del ritorno e la voglia di fare effetto alla gente là sotto lentamente si dissolvevano, lasciando il posto a un grato stupore. Nell′ultimo quarto d′ora risorse in me prepotente quella nostalgia che nel corso degli anni mi aveva abbandonato, ogni cespuglio di ginestra sulla banchina e ogni recinto di giardino a me familiare mi divennero stranamente cari, e chiesi loro perdono per aver potuto tanto a lungo dimenticarli e farne a meno.
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Dewey 833.912
N. di pagine 95
Altezza x Larghezza 200 x 130  mm
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Letto SI
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Proprietario Zabot, Marco
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Fine Lettura 15/01/2006
Collocazione Mia To-Left-2
Numero D-023
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