King Kong
Edgar Wallace
Mondadorr (2000)
In Raccolta
#38
6*
Romanzo
Paperback 9788804554011
Italiano
Nel 1932 Edgar Wallace fu incaricato dalla casa produttrice hollywoodiana RKO di scrivere un "film raccapricciante". La sua fervida fantasia e alcune reminiscenze dei viaggi in Africa lo portarono a creare King Kong: un gigantesco gorilla recuperato su un'isola remota e portato a New York, dove si innamora della bellissima attrice Anna Darrow e, in preda ai suoi istinti primordiali (la nostalgia della libertà ma anche l'amore per la donna), terrorizza l'intera città. Una delle storie più classiche e inquietanti dell'horror americano, un soggetto di possente violenza onirica e non privo di una soffusa poeticità, che nel corso degli anni ha affascinato milioni di lettori ed è stato alla base di molti film di successo. Una creatura superba in cui rivive, in termini moderni, il mito della Bella e la Bestia, un emblema della forza brutale e irrefrenabile, ma fondamentalmente vitale, della natura, una metafora di quella parte istintiva dell'animo umano troppo spesso repressa dalla cosiddetta "civiltà".
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N. di pagine 152
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Letto SI
User Defined Fields
Inizio Lettura 09/09/2010
Fine Lettura 11/09/2010
Collocazione Mia Biblioteca CP
Da leggere No
Consultazione No
Num. Volte letto 1
Note
Nel 1932 Edgar Wallace fu incaricato dalla casa produttrice hollywoodiana RKO di scrivere un "film raccapricciante". La sua fervida fantasia e alcune reminiscenze dei viaggi in Africa lo portarono a creare King Kong: un gigantesco gorilla recuperato su un'isola remota e portato a New York, dove si innamora della bellissima attrice Anna Darrow e, in preda ai suoi istinti primordiali (la nostalgia della libertà ma anche l'amore per la donna), terrorizza l'intera città. Una delle storie più classiche e inquietanti dell'horror americano, un soggetto di possente violenza onirica e non privo di una soffusa poeticità, che nel corso degli anni ha affascinato milioni di lettori ed è stato alla base di molti film di successo. Una creatura superba in cui rivive, in termini moderni, il mito della Bella e la Bestia, un emblema della forza brutale e irrefrenabile, ma fondamentalmente vitale, della natura, una metafora di quella parte istintiva dell'animo umano troppo spesso repressa dalla cosiddetta "civiltà".