Roberto Candido, enologo di fama mondiale, è stato trovato ucciso. Nell'abbazia di Sant'Antimo, tra le vigne di Montalcino. Sotto un antico affresco con san Cristoforo.
A indagare è chiamato il taciturno e colto commissario Cosulich.
A cui tocca una bella gatta da pelare.
Perché se c'è un winemaker assassinato, e se accorre la stampa nazionale e persino la Cnn, la faccenda è piú grossa di quanto sembri. È un complicato giallo di vino, con troppi interessi di mezzo, non sempre puliti. Ma è anche un giallo divino, perché forse Candido si era imbattuto in cose proibite e sacrileghe.
Una verità sepolta nel cuore piú profondo della terra.
Una verità che risale a tempi molto lontani, quando nei piú antichi giardini cresceva la Prima Uva.
Un romanzo di piacevolissima lettura, che unisce al fascino del racconto dei luoghi piú belli d'Italia, dalle terre del Barolo alla Franciacorta alla campagna toscana, un intreccio di storia, cultura, imbroglio, denaro e stupore.
Cosulich, con l'aiuto del fedele e romanissimo ispettore Mastrantoni, non impiega molto tempo per scoprire che Roberto Candido, enologo pluripremiato, custodiva importanti informazioni, che avrebbero portato gravi conseguenze all'immagine e al business di aziende di fama internazionale.
Non solo: l'enologo era ossessionato dalla ricerca della Prima Uva - la madre di tutti i vini - in terra di Mesopotamia.
E dallo «scambio di coppia», che non è una pratica sessuale, ma una sperimentale pratica vitivinicola. Tutto questo sarebbe già abbastanza per far traballare gli interessi dell'establishment del vino. Ma c'è molto, molto di piú. La terra conosce misteri che l'uomo non conosce. Questa è la verità, aveva scritto Candido. Tocca all'introverso e visionario Cosulich scoprire di quale misteriosa verità si tratti.
Il sangue di Montalcino è un giallo classico, divertito e pungente, che con suspense e ironia apre molto piú di uno spiraglio sul mondo internazionale del vino e sui suoi retroscena piú nascosti.
Cosulich, Commissario |
Giulia di serradenari |
N. di pagine |
281 |
Altezza x Larghezza |
210
x
135
mm |
Raro |
SI |
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Letto |
SI (21/04/2013) |
Negozio |
Amazon.it |
Collocazione |
To-Left-2 |
Data acquisto |
10/04/2013 |
Proprietario |
Zabot, Marco |
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Fine Lettura |
21/04/2013 |
Collocazione Mia |
To-Left-2 |
Da leggere |
No |
Consultazione |
No |
Num. Volte letto |
1 |
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Ancora un libro con Cosulich che si aggira nel mondo del vino alla ricerca di un assassino.
La trama non è certo un granché ma i riferimenti ai vini ed al mondo del vino sono sempre puntuali ed interessanti.
In questo caso poi il finale è monco; "Peccato che l'abbia fatta franca il sicario, quello che è stato la mia ombra in tutte queste settimane". Un finale senza senso!
La 4a stella è perché parla delle mie Langhe e il commissario guida una Audi come la mia :-)