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Giù la testa (1971)
Copertina Attore
James Coburn John H. Mallory
Rod Steiger Juan Miranda
Maria Monti Adelita, woman in stagecoach
Rik Battaglia Santerna
Franco Graziosi General Huerta
Romolo Valli Dr. Villega
Antoine Saint-John Gutierez/Col. Günther Reza
Vivienne Chandler John's girlfriend
David Warbeck John's friend Sean Nolan
Giulio Battiferri Miguel
Dettagli del film
Genere Avventura ; Azione; Guerra; Western
Regista Sergio Leone
Produttore Claudio Mancini; Fulvio Morsella
Autore Sergio Leone; Sergio Donati
Musica Morricone, Ennio
Lingua Italiano
Censura PG
Durata 157 min.
Nazione Italia
Colori Colore
Valutazione IMDB 7.6
Trama
Salito su una diligenza, Juan Miranda, peone messicano, è costretto ad ascoltare i discorsi reazionari dei passeggeri: un sacerdote, una signora e tre possidenti terrieri. Il gruppo, che discute delle rivendicazioni del popolo, umilia ed offende Juan. Poco dopo, la diligenza viene bloccata su una salita dal padre e dai figli di Juan, che hanno organizzato una rapina. Juan uccide uno degli uomini, violenta la donna, denuda gli altri tre e li getta in un recinto di maiali. Presa la diligenza, riparte con i suoi. La strada gli viene, però, sbarrata da un'esplosione. Un uomo sconosciuto sbuca dal fumo con una moto. Juan gli spara alle gomme, ma l'uomo gli dimostra di essere armato di una grande quantità di nitroglicerina. E' allora che a Juan viene in mente di poter sfruttare tutto l'esplosivo per assaltare la banca di Mesa Verde. Nottetempo, mentre lo straniero dorme, Juan ed i suoi riparano la moto: frugando, trovano una bandiera dell'IRA ed un avviso di taglia su John Mallory, il nome dell'uomo. Juan tenta di convincere John ad entrare in società con lui, ma egli è risoluto a continuare il proprio lavoro di ricerca di filoni d'argento per conto del tedesco proprietario di una miniera Aschenbach. Salito sulla moto per andare via, John viene aggredito da Juan, che spara di nuovo alle ruote. John, per vendetta, fa saltare in aria la diligenza. La notte dopo, John si rifugia in una missione e ne mina i confini per prevenire l'arrivo di Juan. Azionato l'esplosivo, il messicano fa saltare in aria Aschenbach ed altre quattro persone. John e Juan, rimasti soli, partono insieme per Mesa Verde, ma l'irlandese salta sul treno e si libera del compagno. Juan sale sul treno successivo: qui, uccide due funzionari e viene salvato a stento da un uomo sconosciuto. Arrivato a Mesa Verde, il messicano trova la città in subbuglio: rivolte, scontri armati ed esplosioni. L'importante è che la banca sia ancora al suo posto ed il denaro a portata di mano. Nella taverna, Juan ritrova John, il quale lo porta con sé nella casa del dottor Villega, dove si tiene una cospirazione. Villega prospetta una sommossa generale, ma Juan è disinteressato alla causa, si concentra solo sull'idea dei soldi. L'indomani, Juan assalta la banca e passa per un eroe della rivoluzione, capendo subito che John si è servito di lui per la causa. La rivolta a Mesa Verde ha richiesto l'intervento dell'esercito, guidato dal generale Gunterreza. I ribelli fuggono verso San Isidro, mentre John si offre di bloccare l'avanzata dei soldati, facendo saltare in aria un ponte. Juan crede che egli voglia scappare senza dare nell'occhio: solo quando ormai l'esercito è arrivato e bisogna difendersi, capisce che John faceva sul serio. Il ponte salta ed i due, a fatica, riescono a raggiungere San Isidro, dove il loro gruppo è stato sterminato. Juan trova i suoi figli morti e, preso dalla rabbia, va incontro all'esercito da solo, venendo arrestato. Nel frattempo John assiste, non visto, alla fucilazione dei ribelli e, vedendo Villega sul camion con Guterreza, capisce che ha tradito. L'irlandese salva il messicano dalla forca ed i due decidono di partire per gli Stati Uniti. Ma durante il viaggio in treno vengono nuovamente coinvolti nella rivoluzione: John si offre di far esplodere il treno su cui viaggia Gunterreza e trascina con sè Villega. Dopo il furioso scontro Gunterreza, sopravvissuto all'esplosione, uccide John e viene ucciso da Juan. Il messicano rimane così unico eroe della rivoluzione.
Dettagli personali
Visto
Indice 648
Stato della collezione In collezione
Posizione T1-Western
Collegamenti IMDB
Qualità 99
Dettagli del prodotto
Formato DivX
Regione Region 1
Nr di dischi/nastri 1
Note
(John Mallory)

Giù la testa è un film sulla rivoluzione messicana del' 17, diretto da Sergio Leone e probabilmente quello dove manifesta maggiormente le sue riflessioni sull'umanità e la politica[senza fonte], data la natura storico-sociale della vicenda.

Il cast comprende James Coburn, Rod Steiger e Romolo Valli, attori impegnati, e il film conduce lo spettatore attraverso un mondo caravaggesco della rivoluzione messicana.

Influenzato da Queimada e Viva Zapata!, così scrisse la critica all'epoca[senza fonte], il soggetto ha un corpo suo, portando lo spettatore a riflessioni politiche innovative, ben oltre i recinti della destra e della sinistra, della democrazia o di altro ancora. Emblematica l'apertura del film, con una frase di Mao sulla rivoluzione, prosegue con un gesto da parte di Steiger che riafferma la supremazia del peones sugli animali e subito dopo l'incontro dell'umile peone con alcuni ricchi viaggiatori di una diligenza che lo sbeffeggiano per il suo aspetto e la sua miseria, bollando i peones come "bestie" e "idioti". Dato il particolare periodo di uscita della pellicola e dati i suoi contenuti, sembra che il regista abbia inteso aprire uno spaccato di significato anche attuale, affrontando il tema della rivoluzione con gli occhi di diversi personaggi: per Miranda la rivoluzione è innescata da "quelli che sanno leggere, che leggono i libri e poi vanno dagli altri che non sanno leggere a dir loro quello che devono fare"; per John Mallory, l'idealista irlandese, la rivoluzione è invece una nobile causa. La figura di Villega rappresenta tutte queste contraddizioni: l'idealista che lascia combattere gli altri viene infine disprezzato anche da John ma troverà una morte da eroe e l'apprezzamento dei compagni di lotta nel tentativo di contrastare il treno delle truppe governative.

Un film scomodo, bombarolo, come confermato dal titolo statunitense, A Fistful of Dynamite, ovvero un pugno di dinamite, e soprattutto dalla sua scomparsa per circa un ventennio dai distributori e dai palinsesti televisivi[senza fonte]. Memorabili alcune scene, come l'assalto alla diligenza e la spoliazione dei ricchi viaggiatori, che finiscono completamente nudi in un porcile, l'imboscata ai soldati e la battaglia finale lungo le rotaie. Il film contiene un errore storico piuttosto grossolano: nella scena del mitragliamento dei soldati da parte del duo Mallory-Miranda, il primo utilizza una mitragliatrice che nel 1917, anno in cui il film è ambientato, era assolutamente inesistente; si tratta della MG 3, prodotta dopo la II Guerra Mondiale, la quale nel film viene mostrata più volte anche in primo piano. Svista che, tuttavia, potrebbe essere voluta per creare un parallelo tra la violenza delle rivoluzioni e la repressione nazifascita.

Giù la testa è probabilmente la migliore interpretazione di Rod Steiger, il cui personaggio è posto da Leone al centro dell'intreccio linguistico del film, caratterizzando la resa comica del narrato.

Da ricordare l'immortale melodia morriconiana che è diventata colonna sonora di periodo storico con il suo "Sean Sean".

Il film ottenne uno scarso successo ai botteghini[senza fonte]. Leone fu criticato per la violenza gratuita di alcune scene e per avere mostrato bambini che imbracciavano armi da fuoco.