Copertina |
Attore |
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Dettagli del film |
Genere |
Teatro |
Regista |
Tarasco, Matteo |
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Lingua |
Italiano |
Durata |
45 min. |
Nazione |
Italia |
Colori |
Colore |
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Trama |
Prodotta da Procope Studio e Compagnia Lavia, "Le nozze di Figaro" è proposta nella traduzione di Enrico Groppali, riduzione e adattamento degli stessi Solenghi e Tarasco; scene e costumi sono di Andrea Viotti, elaborazioni musicali di Riccardo Benassi, luci di Pietro Sperduti.
Fra le più complesse e vivaci commedie del teatro francese, è certamente un testo ideale per le poliedriche qualità di Tullio Solenghi, immediatamente conquistato dal personaggio di Figaro "per la sua schietta teatralità, messa abilmente al centro di una tessitura di commedia davvero prodigiosa" come lui stesso dichiara, aggiungendo poi: “Ma sarebbe fargli torto il relegarlo al semplice virtuosismo scenico, senza avvertirne la componente di coraggiosa istanza sociale nei confronti di una classe eternamente dominante. Partendo dalla illuminante traduzione di Enrico Groppali, la nostra messa in scena propone sia il Figaro-servo scaltro architetto di mille trame, ma anche il Figaro-proletario, degno rappresentante di quel Quarto Stato, che per troppo tempo fu costretto a tenere sopite le proprie rivendicazioni." Una visione condivisa con Matteo Tarasco, che definisce Le nozze di Figaro "Un’allegra commedia in un mondo che crolla, l’ultima grande commedia del teatro settecentesco prima della Rivoluzione Francese".
Proprio i risvolti di satira sociale furono fin dagli inizi fra i motivi del successo delle opere di Beaumarchais, insieme al linguaggio franco e spiritoso e alla netta rottura con la tradizione del teatro borghese a lui contemportaneo, caratteristiche che, nel caso de La folle journée ou Le mariage de Figaro (titolo originale dell'opera), provocarono la censura di Luigi XVI per immoralità e il divieto di rappresentazione per tre anni. Ma fu ugualmente un trionfo, tanto da ispirare poi a Mozart uno dei suoi capolavori immortali.
Ne Le nozze di Figaro, scritta nel 1778, secondo capitolo della cosiddetta “trilogia di Figaro” (che comprende anche Il Barbiere di Siviglia e La madre colpevole), Beaumarchais crea un congegno teatrale perfettamente calibrato per parlarci della Storia, attraverso il ritratto ironico e divertito di una famiglia in crisi, dei suoi conflitti, degli scontri tra ciò che è giusto socialmente e ciò che è sbagliato moralmente. Una famiglia il cui equilibrio precario è costantemente minacciato dalle forze della natura, ma anche dai moti insurrezionali che echeggiano in lontananza.
La trama è nota e vede il Conte d’Almaviva e Rosina ormai sposi da tempo. Il conte, stanco della vita coniugale, corteggia Susanna, spiritosa e gaia cameriera della moglie, prossima alle nozze con Figaro. La contessa, rattristata dall’atteggiamento del marito, si turba per l'amore che ha per lei il giovanissimo paggio Cherubino, ed è proprio sfruttando la gelosia del conte per Cherubino che le due donne e Figaro ordiscono una beffa a suo danno… Prende così il via un gioco vorticoso d’equivoci, tra finti appuntamenti e travestimenti, che sfocerà nell’immancabile lieto fine, con il conte pentito, la pace coniugale ristabilita e le nozze di Figaro e Susanna celebrate..
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Dettagli personali |
Visto |
Sì |
Indice |
2782 |
Stato della collezione |
In collezione |
Posizione |
T3-Teatro |
Qualità |
99 |
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Dettagli del prodotto |
Formato |
DivX |
Regione |
Region 1 |
Nr di dischi/nastri |
1 |
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