Il romanzo descrive dall'interno la vita quotidiana della famiglia Levi, dominata dalla figura del padre, Giuseppe Levi. Il libro è la cronaca ironico-affettuosa della famiglia dagli anni '20 ai primi anni '50, attraverso abitudini, comportamenti e soprattutto la comunicazione linguistica, da cui deriva il titolo. Figure ed eventi si avvicendano nella pagina senza ordine gerarchico e si presentano da sé, vivono attraverso i loro gesti e le loro parole. In questo libro si affrontano anche tutti i conflitti e le vicende della famiglia Levi. Molta attenzione viene dedicata alle figure della madre e dei fratelli, soprattutto durante il fascismo.
Il romanzo ripercorre vicende familiari cronologicamente legate soprattutto all'età fascista e la seconda guerra mondiale, quando vengono evocati l'uccisione del marito dell'autrice, Leone Ginzburg, per attività politica antifascista, la persecuzione degli ebrei, fino ad arrivare al suicidio di Cesare Pavese e alla caduta delle illusioni della Resistenza. Nel 1963 il romanzo vince il Premio Strega.
Dewey |
853.914 |
N. di pagine |
295 |
Altezza x Larghezza |
210
mm |
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Letto |
SI (14/03/2010) |
Collocazione |
CP-C1 |
Proprietario |
Biblioteca CP |
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Fine Lettura |
14/03/2010 |
Collocazione Mia |
CP-C1 |
Dettaglio Collocazione |
Cassa-1 |
Da leggere |
No |
Consultazione |
No |
Num. Volte letto |
1 |
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