Mark Sway è un ragazzino di Memphis di appena undici anni, che suo malgrado si trova ad assistere al drammatico suicidio di un avvocato in odore di mafia, Jerome Clifford. Mentre sta per morire l’uomo gli rivela un terribile segreto: nella sua casa di New Orleans è nascosto il cadavere del senatore Boyette, sepolto sotto quintali di cemento, le cui spoglia sono indispensabili per il buon esito dell’importante processo di mafia in corso negli Stati Uniti. Per Mark e la sua famiglia è l’inizio di una lunga odissea: quando l’FBI intuisce ciò che l’avvocato potrebbe aver confidato al bambino, cattura il ragazzino e lo fa trasferire in un istituto di detenzione giovanile per proteggerlo e costringerlo a rivelare l’ubicazione del corpo dell’uomo politico. Già perché nel frattempo, intimorito dalle attenzioni e soprattutto dalle minacce della mafia, il giovane Mark si rifiuta di parlare e ha assunto un suo avvocato: Reggie Love, cinquantaduenne specializzata in cause riguardanti i minori che è decisa a dar battaglia per metterlo al riparo dai metodi poco ortodossi dei federali. E mentre il suo fratellino di sette anni vegeta in ospedale in stato di coma indotto dallo shock subito dopo aver anch’egli assistito al suicidio, Mark evade dal carcere e assieme al suo avvocato riescono ad eludere l’assedio di polizia e criminali fuggendo verso New Orleans alla ricerca di risposte chiarificatrici.
Un racconto appassionante, avvincente, con una trama che coinvolge il lettore sino all’ultima pagina riuscendo a tenerlo costantemente con il fiato sospeso. D’altra parte, non è un caso se Grisham viene universalmente ritenuto il re del legal-thriller, e anche con “Il cliente” dimostra senza dubbio di meritare la leadership del settore.
Resta un solo piccolo neo, che nulla toglie alla credibilità della storia né tantomeno all’efficacia complessiva del romanzo: d’accordo che ha avuto un’infanzia travagliata, d’accordo che è stato costretto a crescere praticamente senza padre, ma quel Mark Sway è decisamente troppo maturo per la sua età. Difficile in effetti immaginare un undicenne che riesce a non cedere all’enorme pressione a cui è sottoposto nella situazione presentata, arrivando persino ad illustrare al suo avvocato un piano perfetto per risolvere la questione. E poi le battute, i commenti, il modo di ragionare, la fermezza nelle proprie posizioni: l’autore conferisce al personaggio una personalità che a tratti appare eccessivamente sviluppata in relazione alla giovane età attribuitagli, anche se è stato comunque un piacere restare al suo fianco nelle alterne vicende di questa emozionante avventura.
N. di pagine |
528 |
Altezza x Larghezza |
180
mm |
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Letto |
SI (02/12/2014) |
Collocazione |
Calibre |
Proprietario |
Zabot, Marco |
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Inizio Lettura |
01/12/2014 |
Fine Lettura |
02/12/2014 |
Collocazione Mia |
Calibre |
Anobii |
63 |
Da leggere |
No |
Consultazione |
No |
Num. Volte letto |
1 |
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Bello e intenso. sempre bravo nelle storie thriller-poliziesche. Bene anche il film che ne hanno tratto-