La Casa Rossa
Mark Haddon
Mondolibri (2012)
Non presente
#434
7*
Romanzo
Fiction / General
Copertina Rigida 9788806211844
Italian
Due fratelli divisi da anni di distanza e silenzi si ritrovano a condividere con le rispettive famiglie una settimana di vacanza in un vecchio cottage della campagna inglese, al confine con il Galles. Dopo la morte della madre, Richard, medico di riconosciuto acume scientifico di Edimburgo, invita la sorella Angela, suo marito Dominic e i figli Alex, Daisy e Benjy a godere di quella che spera diventi una salutare occasione di riposo e riappacificazione. Una parentesi in cui il desiderio di armonia estiva e domestica possa finalmente diventare realtà. Richard è in compagnia della sua nuova moglie Louisa e della figliastra Melissa, due donne che Angela fa fatica ad associare al fratello forse proprio perché del fratello lei non sa più nulla, non conosce alcuna intima inflessione emotiva, non distingue quel bambino che, durante i primissimi anni di vita, ha contribuito a fortificare la sua solitudine. Al contrario, Angela è immersa in un'altra visione, quella di se stessa madre di una bambina nata morta diciotto anni prima e ora madre di tre ragazzini con cui sorride troppo poco spesso. Tra loro c'è Benjy, la voce della sensibilità e della fantasia che sospinge i membri di entrambe le famiglie a specchiarsi in tutto quello che loro sembrano aver compromesso: la pietà nell'uccidere un animale, la libertà nell'immaginarsi esseri umani ma anche eroi, la meraviglia di pensare alla propria casa come a un castello. - - - Si intitola La casa rossa (che è un titolo,al contrario del libro, decisamente anonimo, che mi scivola addosso) ed è di Mark Haddon, ai più conosciuto per Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte. Ed è uno di quei romanzi che parlano tantissimo di persone, che creano individui letterari incredibilmente vivi e li spogliano, denudando pensieri, segreti, confessioni, debolezze. A volte in modo commovente – sì, ti abbraccio personaggio, non sei solo -, il mondo ingenuo e colorato di un bambino solitario con una fantasia fervidissima; a volte con un’assenza di pudore quasi imbarazzante – quasi si fosse a fissare qualcuno mentre fa una scoreggia -, i pensieri sulla bruttezza del proprio compagno, la scoperta egoistica e famelica del sesso da parte di un adolescente. Che sono tutte cose reali, chi non le ha provate? O potrebbe provarle. I personaggi sono otto – quattro adulti, tre adolescenti, un bambino – come i giorni che scandiscono la storia. Una storia che è tutta inglese: una casa di vacanza nel Galles accoglie per una settimana Angela e Richard, due fratelli da anni in silenzioso conflitto, e le loro famiglie: il marito e i figli di lei, la nuova moglie e la figliastra di lui. Ognuno col proprio fardello di pensieri ed errori. Una storia inglese, per ambientazione e ritmo e placida tranquillità di narrazione, ma le umanità sono universali; ma potrebbe essere italiana, questa storia: ci sarebbe solo più chiasso e sole, più litigi dirette, meno pioggia e reazioni composte. Leggevo e pensavo che da un po’, per fortuna, mi sono evitati raduni famigliari di questo tipo. Ma ne ricordo ogni briciola di disagio e atona recriminazione. Si avvicina la Pasqua, coi suoi pranzi in grande, e ringrazio la tranquillità del mio nucleo famigliare. Comunque. Dicevo. Una cosa bella è che la storia non è raccontata da uno. Ma da tutti i personaggi. Di solito preferisco le narrazioni a uno, perché mi dà l’idea che stando “dentro la testa” di un solo personaggio ci siano molte cose, negli altri, che restano incomprensibili o difficili da sbrogliare. Rimane qualcosa in sospeso, insomma: ed è così, nella vita, non capisci mai a fondo tutto quando altre persone sono coinvolte. Invece questo è un romanzo corale, un corale pienamente espresso, e questa cosa mi è piaciuta un sacco, perché i punti di vista sono frammenti, sono cambi veloci, sono sguardi di uno, poi dell’altro. Sono tocchi di paesaggio intimo. In alcuni momenti, parole più spesso che intere frasi. Parola punto parola punto parola. Fotografie di piccoli istanti, un album delle vacanze. E fatto così, questo flusso di coscienza è coinvolgente, perché è poetico e intimo senza mai essere pesante ed è descrittivo in modo labile, acquerellato. Si intervallano persino stralci dei romanzi che i personaggi leggono, che hanno con sé per le vacanze. Frammenti di qualcosa di spezzato che aspetti si ricostruisca, e alla fine chissà, lo farà? O rimane tutto – i problemi, i pensieri – uguale a se stesso? Un se stesso labile, fragile, soggettivo. In cui ogni lettore vede qualcosa di diverso, anche in ciò che non è scritto.
Dettagli prodotto
N. di pagine 279
Dettagli personali
Letto No (15/09/2014)
Proprietario Zabot, Marco
User Defined Fields
Prestato da Rita Travaglino
Inizio Lettura 11/09/2014
Fine Lettura 15/09/2014
Da leggere No
Consultazione No
Num. Volte letto 1
Note
Un po' pesant el'inzio poi si riprende e diventa interessante. na serie di flash dei pensieri, immagini, fatti dei vari personaggi. Un saltare da uno all'altro che rende bene il carattere di ognuno. Piatto il finale