Un appartamento in città, una coppia schiva non dà più notizie di sé. Si sfonda la porta, e l'orrore odora forte come il mistero di uno strano vivere. Chi sono i Ventura, perchè fuggivano il mondo? Qual è la verità della loro esistenza ora così miseramente giunta alla fine? La Tarditi indaga nelle vite di uomini e donne, scopre il male che giustifica il male, e con una storia (vera) di assassinio e violenza ritorna a narrare l'universo contadino del Novecento piemontese, tra miserie morali e terribili dolori intimi: non tutto si giustifica, ma si comprende qualcosa di più, oltre il pettegolezzo, oltre la cronaca scarna di un giornale.
N. di pagine |
169 |
Altezza x Larghezza |
210
x
150
mm |
Anno edizione originale |
2010 |
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Letto |
SI (08/01/2013) |
Collocazione |
To-S-1A |
Data acquisto |
05/01/2013 |
Proprietario |
Zabot, Marco |
Tags |
Regalo di Rita |
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Regalato da |
Rita |
Fine Lettura |
08/01/2013 |
Collocazione Mia |
To-S-1A |
Da leggere |
No |
Consultazione |
No |
Num. Volte letto |
1 |
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Un libro che mi ha lasciato interdetto. sembra quasi sia stato scritto per ribadire un termine piemontese desueto, testa viròira. Leggibile ma se ne può tranquillamente fare a meno.