La Metamorfosi-Fiori Per Algernon
Franz Kafka; Daniel Keyes
Bruno Mondadori (2009)
In Raccolta
#297
10*
Fantastico, Racconti
9788842431398
Italiano
Appartiene alla Collana "Specchi" - Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori. Sul tema "Esclusi", questo libro mette a confronto due autori diversi, Kafka e Algernon. ------------------------------------------------------ La metamorfosi - Kafka Trama Parte I Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che grazie al suo lavoro mantiene la propria famiglia, si risveglia un mattino nelle sembianze di un orrido e gigantesco insetto.[1] In un primo momento, credendo si tratti solamente di un brutto sogno, ciò non gl'impedisce di riflettere su quanto priva d'autentiche gioie sia la vita che sta conducendo; guardando subito dopo l'orologio a muro s'accorge d'aver dormito troppo e che, se non si sbriga subito, perderà il treno con la conseguenza di arrivar in ritardo al posto di lavoro e dover quindi dare spiegazioni al proprio capo. La madre, accortasi che il figlio non è ancora partito, bussa alla porta della sua stanza preoccupata, non essendo questa affatto una cosa comune da parte sua; gliene chiede spiegazione, convinta che magari sia malato. Gregor risponde cercando di tranquillizzarla, assicurandole che sarebbe uscito quanto prima per prendere almeno il treno delle otto; anche se ciò non gli avrebbe evitato di arrivare, per la prima volta dopo tanti anni, in ritardo sul lavoro. Si rende conto però che la sua voce è impercettibilmente cambiata. Anche la sorella Grete, con cui ha sempre avuto un rapporto molto affiatato, gli sussurra attraverso la porta pregandolo di aprire: a questo punto tutti i membri della famiglia cominciano seriamente a pensare che lui si sia davvero ammalato. Gregor intanto sta cercando di alzarsi dal letto, ma gli risulta del tutto impossibile muovere il corpo; mentre sta provando a spostarsi s'accorge che il suo capo-ufficio, il procuratore, è appena giunto presso la sua abitazione, determinato a capire il motivo dell'assenza ingiustificata del suo sottoposto alla partenza del convoglio delle cinque. Nella sua nuova situazione, Gregor risulta nel frattempo in grande difficoltà nei movimenti e dopo esser finalmente riuscito, con immani sforzi, a rotolar col corpo a terra, per l'ennesima volta ripete a tutti che presto aprirà la porta della propria stanza. Il procuratore spazientito lo avverte delle conseguenze a cui rischia di andare incontro se persevera con quest'atteggiamento, fino a minacciarlo di licenziamento: aggiunge inoltre che i risultati da lui conseguiti recentemente son stati del tutto insoddisfacenti. Gregor non è d'accordo e prova a rispondere, ma oramai più nessuno potrebbe più capire una sol parola di quello che sta dicendo; riesce infine a sbloccar il chiavistello della porta con la bocca. L'uscio si schiude, facendo prima retrocedere fino alla rampa delle scale e poi fuggire fuori dall'appartamento l'inorridito ospite e lasciando impietriti i familiari. La madre di Gregor sviene mentre il padre lo ricaccia dentro la camera utilizzando una canna e poi un giornale arrotolato per colpirlo. Gregor rimane leggermente ferito, il padre richiude la porta a chiave: la vista di ciò che Gregor è diventato ha scatenato forti reazioni d'orrore. Esausto, Gregor s'addormenta. Parte II Risvegliatosi, il giovane vede che qualcuno gli ha lasciato del latte e un po' di pane; inizialmente entusiasta scopre però in fretta che non ha più alcun gusto per il latte, precedentemente uno dei suoi alimenti preferiti. Decide poi di stabilirsi sotto il divano. La mattina dopo la sorella, vedendo che non ha toccato il latte, lo sostituisce con avanzi di cibo in decomposizione, che Gregor mangia con gusto. Da questo momento in poi inizia una routine in cui la sorella lo nutre e pulisce la stanza, mentre Gregor sta nascosto sotto al divano per non spaventarla. A Gregor non rimane che passar il suo tempo ad ascoltare attraverso il muro i discorsi dei familiari; spesso questi discutono della difficile situazione finanziaria in cui improvvisamente si son venuti a trovare, ora che Gregor non è più in grado di badare a loro. Neppure Grete potrà più frequentare le tanto desiderate lezioni di violino al conservatorio. Più il tempo passa e più Gregor pare trovarsi a proprio agio dentro al suo nuovo corpo, inizia difatti a scalare le pareti e correre sul soffitto allegramente; scoperto il nuovo passatempo del fratello, Grete decide di rimuovere alcuni dei mobili così da lasciargli più spazio. Cercando però di non far portar via un quadro appeso al muro (che raffigura una donna in pelliccia) Gregor esce dal nascondiglio facendo gridare dal terrore la madre. Corre fuori dalla stanza fino in cucina, dove il padre lo vede e gli scaglia addosso una mela la quale si conficca nella sua schiena-corazza. Gregor è ora gravemente ferito e i suoi movimenti diverranno difficili e dolorosi. Parte III Una sera viene lasciata per errore la porta della camera di Gregor aperta, mentre Grete in soggiorno sta suonando il violino per i genitori e i nuovi pensionanti che hanno dovuto accoglier in casa per aver una qualche disponibilità finanziaria; il fratello, ascoltandola, ne rimane fortemente impressionato. Subito dopo viene però scorto - s'era insinuato fuori della camera per poter ascoltare meglio - ed il padre cerca di ricacciarlo indietro; i tre inquilini però annunciano che se ne andranno immediatamente senza pagare l'affitto, a causa delle condizioni veramente disgustose in cui è tenuto l'appartamento. Dopo poco tempo Grete trova un impiego, e Gregor resta completamente abbandonato a sé stesso: il padre è d'accordo sul fatto che devono sbarazzarsi di Gregor il prima possibile per evitare di finire in rovina. Il rifiuto da parte della sua famiglia e la percezione di gravare sulle loro già scarse finanze senza poter contribuire in alcun modo, fanno piombare Gregor in uno stato di depressione tale da condurlo a rifiutare il cibo offertogli fino a giungere ad una morte lenta. Ha deciso così di liberare la famiglia dalla propria presenza. In seguito a ciò, la famiglia si sbarazza del suo cadavere, ne dimentica l'esistenza e riesce a risollevarsi dai problemi economici che l'avevano afflitta. Il finale delinea quasi un lieto fine per la famiglia. Decidono di trasferirsi in un appartamento più piccolo di quello attuale per risparmiar ulteriormente: infine i genitori notano che, a dispetto delle difficoltà attraversate, la loro figliuola pare esser molto cresciuta in bellezza, e pensano che potrà presto trovarsi un buon marito. ___________________________________________________________________________ Fiori per algernon - Keyes Il racconto Charlie Gordon, un inserviente ritardato, ha il compito di lavare il pavimento in una fabbrica. Charlie è cosciente di non essere intelligente quanto gli altri ma sogna di diventarlo, così, quando Alice Kinnian – la sua insegnante alla scuola per adulti ritardati – gli parla di un procedimento sperimentale per aumentare l’intelligenza, decide di provarlo. Charlie diventa così la prima cavia umana dell’operazione ideata dai professori Nemor e Strauss, che hanno già triplicato l’intelligenza di un topo di nome Algernon. Charlie diventa sempre più intelligente: batte Algernon nella soluzione dei labirinti (mentre all'inizio era sempre il topo a vincere), prende per un po' lezioni private da Alice - con cui allaccia un'amicizia - ma alla fine supera la maestra, e persino i professori che l'hanno operato, diventando un genio. Non tutti gli aspetti della sua vita, però, cambiano in meglio: Charlie si rende conto con dolore che era stato preso in giro per la sua stupidità dai suoi compagni di lavoro, mentre questi, spaventati dal suo misterioso cambiamento, firmano una petizione per farlo licenziare. Quando Charlie, con orrore, scopre altre persone ridere di un garzone ritardato – come i suoi vecchi compagni facevano con lui – lo difende ad alta voce, trovando uno scopo nella vita: aiutare chi è affetto da ritardo mentale. Improvvisamente, però, l’intelligenza di Algernon comincia a mostrare segni di declino, quindi il topo muore. Svolgendo delle ricerche personalmente, Charlie scopre che gli effetti dell’operazione sono temporanei, e di lì a poco inizia a perdere le sue capacità intellettuali, cadendo in depressione. Ritrova il lavoro alla fabbrica – dove, conoscendo la sua storia, i suoi amici ora lo rispettano – ma un giorno, dimenticantosi di tutto ciò che è successo, torna alla scuola per ritardati. Alice, vedendolo, scoppia a piangere. Charlie decide di andarsene per non darle più simili dispiaceri, e nella postilla della lettera d’addio (ormai di nuovo completamente sgrammaticata) chiede che qualcuno metta ogni tanto dei fiori sulla tomba di Algernon, nel suo cortile: « PPS. Per favore mettere gentilmente allorquando possibile dei fiori sulla tomba di Algernon dentro il cortile di dietro... Temi Al di là dell’idea fantascientifica di base, Fiori per Algernon tocca molti temi riguardanti il ruolo dell’intelligenza e della cultura nella vita. Uno dei temi più importanti – specialmente nel romanzo – è la posizione delle persone mentalmente ritardate nella società, il loro inserimento e la discriminazione cui sono soggetti; una condizione di cui Charlie fa esperienza da entrambi i lati della barricata. Un altro argomento centrale è il ruolo dell’intelligenza nei rapporti tra le persone, e gli ostacoli alla comunicazione incontrati da chi ha un intelletto fuori dal comune: il genio allontana dagli altri quanto l’idiozia, e non è detto che la seconda opzione sia la peggiore, come riflette Charlie dopo aver perso la compagnia dei suoi vecchi amici e – temporaneamente – l’amore di Alice. Nel romanzo, Charlie nota con irritazione di essere talvolta trattato come la cavia di un esperimento anziché come un essere umano. Il professor Nemur, in particolare, ha scarsa considerazione per i ritardati mentali, mentre Charlie ritiene di aver avuto la dignità di chiunque altro anche quando aveva un’intelligenza inferiore alla media. Che gli uomini vengano considerati solo come dati di un esperimento, senza riguardo per la loro dignità di persone, è uno dei rischi delle scienze umane moderne. Attraverso Charlie, Keyes ci fa notare che tutte le forme di cultura mostrano un’unità di fondo, ma molte persone – anche molti “esperti” – hanno un sapere ristretto e limitato al loro settore di competenza, ed hanno paura che gli altri scoprano le loro lacune. Mentre studia il regresso di Algernon, Charlie si accorge che, grazie alla sua cultura enciclopedica, è capace di fare collegamenti con tutti campi della conoscenza, e ciò lo aiuta enormemente nella sua ricerca.
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Raro SI
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Letto SI (29/09/2012)
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Collocazione Da cercare
Proprietario Zabot, Marco
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Fine Lettura 15/10/2012
Collocazione Mia Non si sa dove
Da leggere No
Consultazione No
Num. Volte letto 1
Note
Riletto con sempre grande piacere 'Fiori per Algernon' e letto per la prima volta Metamorfosi di Kafka. Non ci sono dubbi su quale preferisco. Kafka è sempre un bel leggere ma si trascina un po' troppo e non ci sono 'svolte' nel racconto. Entrambi rappresentano bene il problema dell'esclusione, tema affrontato dal testo che confronta i due racconti, suggerisce interpretazioni e e una serie di temi ed idee su cui riflettere. Ottima collana scolastica.