In uno scenario che si apre con i ripetuti tentativi di un re per ingravidare la consorte e che si chiude con l'odore acre di un auto-da-fé, si inscrive la vicenda di questo romanzo prodigioso, denso e spiraliforme, che affresca coralmente la storia di fare la Storia. In un paese dominato dall'Inquisizione e percorso da processioni funeree, incrociano i loro destini personaggi opposti e complementari: Giovanni V re di Portogallo; padre Bartolomeu Lourenço de Gusmão, che mescola scienza e misticismo nel progetto di vincere la gravità con una macchina per volare, Baltasar Mateus il Sette-Soli, ex soldato mondo di una mano, e l'ingenua Blimunda, giovane dotata di poteri occulti che a lui si lega di tenacissimo amora; il musicista Domenico Scarlatti.
L'utopia e la morte, il riso e la tragedia si coniugano in una narrazione di grande talento che adopera i registri dell'oratorio sacro, del picaresco, dell'opera comica e della commedia dell'arte per evocare contagiosamente l'epopea del convento di Mafra: immane costruzione voluta da un monarca in cambio della grazia ricevuta per la nascita dell'erede. Un umore corrosivo di sapore illuministico e la sapienza di un impianto narrativo fortemente novecentesco, che deve gran parte del suo fascino proprio al dichiarare il suo procedimento, fanno la forza trascinante dell'arte di José Saramago.
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« La costruzione del convento di Mafra si deve al re Giovanni V, per un voto fatto se gli fosse nato un figlio, qui ci sono seicento uomini che non hanno fatto fare nessun figlio alla regina e sono loro a pagare il voto, che si attacchino, con licenza per l'anacronistica espressione. »
(José Saramago, Memoriale del convento)
Baltasar Mateus detto Sette-Soli e Blimunda (che sarà detta Sette-Lune) sono i protagonisti immaginari del romanzo.
Baltasar ha perduto la mano sinistra in una battaglia di una inutile guerra e durante il mesto ritorno a casa si ferma a Lisbona dove, durante un'auto da fe incontra Blimunda, una giovane dalle curiose capacità di veggente (ereditate dalla madre esiliata per stregoneria); tra i due è subito amore, un amore benedetto (anche se non sfocerà in un matrimonio) da padre Bartolomeu Lourenço de Gusmão (tra l‘altro in odore di eresia). Quest’ultimo (personaggio realmente esistito) è denominato il “volatore” perché agli inizi del XVIII secolo (decenni prima dei fratelli Montgolfier) è stato in grado di far sollevare da terra alcuni aerostati.
Con l’aiuto di Baltasar e di Blimunda il frate riuscirà a costruire una vera macchina volante (l'uccellaccio), mossa dalla misteriosa potenza di migliaia di “volontà” umane, che trascinerà in un breve ma avventuroso volo lui e la coppia di aiutanti. La brevità e l’incertezza della vita umana porta tutti i protagonisti del romanzo (veri o di fantasia) a prendere decisioni difficili e dagli esiti incerti (anche se le “anticipazioni” del narratore mostrano come tutto sia ineluttabile); il finale scontatamente tragico che vede Baltasar sul rogo dopo 9 anni di inutili ricerche da parte di Blimunda, mette in dubbio tutto tranne il vero amore.
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Traduttore |
Rita Desti e Carmen M.Radulet ; con una nota di Rita Desti |
Baltasar Mateus |
Blimunda (che sarà detta Sette-Lune) |
Bartolomeu Lourenço de Gusmão |
Edizione |
16. ed |
N. di pagine |
319 |
Altezza x Larghezza |
200
x
125
mm |
Nazione originale |
Portogallo |
Lingua originale |
Portoghese |
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Letto |
SI (06/04/2010) |
Collocazione |
To-Left-2 |
Data acquisto |
08/03/2010 |
Proprietario |
Zabot, Marco |
Tags |
Regalo di Equillibristi |
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Fine Lettura |
06/04/2010 |
Collocazione Mia |
To-Left-2 |
Numero |
D-003 |
Da leggere |
No |
Consultazione |
No |
Num. Volte letto |
1 |
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