'O Evangelho segundo Jesus Cristo' (1991) è sicuramente uno dei libri piú belli - e sofferti - di Saramago. Come pure è quello che piú di tutti ha scatenato critiche feroci da parte del clero ortodosso sia portoghese sia italiano che ha definito blasfemo e sacrilego il romanzo. Un Vangelo, invece, terribilmente umano, e che permette al lettore di sentirsi 'spiritualmente' vicino alla figura del Cristo, di un Gesú riportato a dimensione umana, 'pover'uomo' come tanti altri 'poveri uomini' di questo mondo, peccatori e non. Prima, neonato come tutti gli altri, poi in perenne lotta tra questo mondo, quello degli uomini e delle donne, dell'amore e del dolore terreni, e il mondo soprannaturale - quello del Padre -, che non riesce a capire, i cui fini, e confini, sono a lui, come a tutti gli uomini, ignoti e imperscrutabili. Fino alla morte, non desiderata e non voluta, lui stesso ignara vittima sacrificata a una divinità indifferente, ingannato.
A differenza dei vangeli che conosciamo, quello di Saramago svela sentimenti e intimità del personaggio, in una dimensione umana e a noi vicina. Gesù nasce da donna e dunque reca in sé debolezza, amore, sensualità. Gesù è un bambino scapestrato, un fanciullo della sua età, e un adolescente insicuro come tutti gli altri. Tuttavia, egli è anche creatura divina, generata da Dio, e in quanto tale subisce tutto il mistero e lo sconcerto di una lontananza incolmabile. Gesù vaga, vive nel deserto, apprende l'arte dei pastori,abbandona la famiglia e impara dal "Nemico di Dio" a crescere conoscendo il significato del dolore, della rinuncia, della sofferenza
N. di pagine |
410 |
Altezza x Larghezza |
200
x
130
mm |
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Inizio Lettura |
12/02/2010 |
Fine Lettura |
22/02/2010 |
Collocazione Mia |
To-Left-2 |
Numero |
A-016 |
Anobii |
36 |
Da leggere |
No |
Consultazione |
No |
Num. Volte letto |
1 |
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All'inizio lo stile di Saramago lascia un po' perplessi. Ma poi ci si fa la mano ed acquista un suo fascino particolare.
La storia, pur non allontanandosi troppo dai capisaldi dei vangeli canonici, rende umano e simpatico questo ebreo travolto da un destino che come tutti non può controllare, neppure essendo il Figlio di Dio. Dio che per altro viene ben raccontato. Il vero Dio della Bibbia. Fantastico il brano dell'incontro a tre sul lago di Tiberiade, immersi nella nebbia. Drammatico e tuttavia storico l'elenco delle conseguenze della fine di Gesù, che anche qui muore sulla croce.
Un libro da non perdere!